Il premier giapponese Yoshihiko Noda taglia del 30% il suo salario negli sforzi per finanziare la ricostruzione nelle aree colpite dal sisma/tsunami di marzo, mentre ministri e viceministri rinunciano al 20% dei compensi. Le misure, su base volontaria e operative da novembre, fanno parte di un disegno di legge più ampio che vuole ridurre in media gli stipendi dei dipendenti pubblici del 7,8% fino a marzo 2014. Se varato, il provvedimento farà risparmiare 290 miliardi di yen annui (circa 2,7 miliardi di euro).