Il punto su Sanremo

Diario di un critico

19 Febbraio 2009   16:49  

Il Festival di Sanremo ci ha regalato le sue prime due serate, tra alti e bassi. Momenti strepitosi, vedi Benigni e l'omaggio a De Andrè, si sono alternati a canzoni che non lasciano il segno, molto sanremesi e con poca voglia di sperimentare. Sperimentare sì, parola tabù in questa kermesse, che non ha saputo premiare artisti d'avanguardia come Tricarico e gli Afterhours, poco attenti a piacere alle masse, troppo fedeli a sè stessi, forse.
Bonolis è un mago della comunicazione, e questo Sanremo giunge a confermarlo ancora una volta, semmai ci fosse stato bisogno. I suoi sketch con Laurenti sono simili a quelli degli spot, carini sì, diciamo che un sorriso te lo strappano, ma siamo a Sanremo e ci aspettiamo di più da questi due professionisti della tv.
L' impressione, a volte, è che questa kermesse si voglia male. Come si fa a mandare avanti canzoni come quella del trio Pupo, Belli e Youssou Ndour, con un testo che vorrebbe essere profondo, ma risulta scontato e infantile, o l'ennesima nenia da padre sconfitto di Fausto Leali, e cacciare fuori il fresco motivetto del duo Nicolai - Di Battista? Cosa rimane ora in gara? A parte Renga ( deludente, diciamolo, ma che nella pochezza del contesto esce fuori alla grande) rimangono i soliti Pravo, Povia, Alexia, Masini, gente che Sanremo l'ha già vinto e, soprattutto, ha già dato il meglio di sè.
Le cose più belle ce le hanno regalate le nuove proposte, escluse le figlie di papà: Irene Fornaciari e Chiara Canzian. Sono sicuro che Arisa, Malika Ayane e Simona Molinari, non saranno meteore destinate a sparire appena le luci dell'Ariston si spegneranno.

Vediamo, dunque, cosa succederà in questi ultimi tre giorni di gara, sperando nel televoto (vi prego: ridateci due tra Tricarico, Afterhours e Nicolai-Di Battista!) e in qualche ospite azzeccato, per assistere ad altri momenti di grande tv.

Francesco Balzano 


 




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