Politica in lento risveglio, dopo la lunga pausa estiva, resa ancor più rintronata dopo il temporale del 14 luglio.
Temporale tutt'altro che estivo, viste le importanti conseguenze che ha avuto e che avrà ancora sulla vita della regione.
I partiti sono tutti in cerca di una strada da percorrere, ed i più disorientati, per forza di cose, sembrano essere i partiti di centro sinistra. Primo fra tutti il Partito Democratico, che in cerca ancora di una reale collocazione e linea politica a livello nazionale ed internazionale (a primavera si vota per il Parlamento europeo, ed il Pd non sa ancora se entrerà nel gruppo del Partito Popolare Europeo-PPE o nel Partito Socialista Europeo-PSE), è piuttosto spaesato a livello regionale. Ci si guarda intorno, con un occhio all'Udc, anch'esso affetto da una crisi identitaria, ed un altro alla sinistra.
In questo momento, insomma, con il partito nato da pochi mesi ed ancora non strutturato, le elezioni proprio non ci volevano. Senza contare la confusione della linea politica dei dirigenti, che guardano indistintamente al centro ed alla sinistra, quando sembra chiaro che un'alleanza con gli uni escluderebbe gli altri.
Mare piatto, piattissimo, nei partiti della sinistra cosiddetta radicale. Non si ode voce e non trapelano indiscrezioni alcune circa la volontà di alleanze e candidature. L'unico, è stato Gianni Melilla di Sinistra Democratica, che si è subito lanciato in apprezzamenti nei confronti di Carlo Costantini, all'indomani della ufficializzazione della sua candidatura.
Al centro, non sa dove buttarsi l'Udc: uno spostamento a sinistra, che effettivamente pare non dispiacere al partito, pregiudicherebbe ogni dialogo fra Casini e Berlusconi, con il premier che sbatterebbe definitivamente la porta in faccia al figliol prodigo, che in Parlamento sembrerebbe sulla strada del riavvicinamento.
Tutte proiettate su Roma le scelte del Popolo delle Libertà, che in Abruzzo sembrano proprio non aver cittadinanza.
Si susseguono, quindi, i viaggi della speranza, a gara fra chi riesce ad aver incontri privilegiati con il Premier, e magari instaurare un rapporto di cordialità e fiducia.
Gli strateghi della politica, fanno presto a dire che il candidato più accreditato sia il forzista Gianni Chiodi, semplicemente alla luce del fatto che la scorsa volta il candidato fu di Alleanza Nazionale.
Ma a proposito di incontri romani, sarà certamente privilegiato chi a Roma vive ed a un ufficio dentro Palazzo Madama, con la possibilità di intrecciare importanti rapporti: il senatore Fabrizio Di Stefano.
Sembrerebbe accreditato, anche se con un lavorìo sottotraccia, con poche apparizioni sui media, il capogruppo regionale di Forza Italia Nazario Pagano, fra l'altro vincitore del nostro sondaggio.
(MS)