Il re è nudo

Massimo Cialente e la maggioranza che non c'è

04 Novembre 2008   08:19  

Siamo ormai in piena campagna elettorale per le regionali, proprio ieri si è conclusa la querelle della presentazione delle liste elettorali, i candidati presidente hanno già da tempo iniziato la corsa e oggi dovrebbe svolgersi l'ultimo consiglio regionale.
Proprio per questo c'è un aspetto della vita politica del capoluogo che potrebbe passare inosservato, la grave difficoltà di gestione politica, ma anche umana, del comune dell'Aquila. Perchè quando i tuoi uomini, uno dopo l'altro abbandonano la nave non puoi solo spiegartelo con divergenze politiche o di
opportunità vera e propria, in quel caso se vecchi compagni di partito ti mandano a dire a mezzo stampa che se ne vanno e sbattono pure la porta non puoi cavartela dicendo che i numeri per governare ancora ce li hai.
Solo un anno fa, il salvatore della patria, l'onorevole Cialente, il politico, l'amico era in grado di darci un ponte per Roma, agganciato alla politica nazionale che conta, pieno di voglia e volontà a governare, disponibile al chiarimento e alla discussione con tutti; ora appoggia gli studenti partecipando alla loro manifestazione, ma alla prima contestazione di una loro rappresentante va su tute le furie ed inizia a scomporsi e gridare (la studentessa aveva ben chiaro che quella sarebbe stata l'unica occasione per poter incontrare il sindaco sempre impegnatissimo).
Ora vediamo il re nudo, sopraffatto dalla macchina comunale che non riesce a capire, a gestire, "messo sotto" dai suoi dirigenti che spesso non lo seguono, anzi, lo rallentano, sopraffatto dalla sua giunta che vanta troppi uomini o donne inesperti (ne salviamo un paio d'esperienza che stanno ben lavorando comunque), sopraffatto da quella giovane generazione  politica (di destra e sinistra per carità) che per inesperienza e scarsa preparazione rallentano i lavori del consiglio.
Il re ha bisogno d'aiuto, ma non ne riceverà, lui ben sa che sarà immolato quanto prima sull'altare del PD in una città che riesce ad esprimere un sindaco di sinistra, ma che non lo fa mai governare, una città che forse un sindaco di sinistra non potrà mai veramente capire.
Il capoluogo di regione è città ostica, governato da decine di famiglie altolocate, tendente a destra da sempre, forse per questo Antonio Di Pietro ieri è venuto ad incontrarlo, voleva capire se la bandierina qui poteva restare a lui o se come da "fediana" memoria l'avrebbe dovuta mestamente cambiare e chissa se oggi, il sindaco, avrebbe ancora voglia di ringraziare.

Noi un'idea ce la siamo fatta, voi che dite?

 

(LDG)


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