Il terremoto restituisce un rosone e affreschi a Santa Giusta

13 Ottobre 2010   13:36  

Il terremoto in quella notte maledetta ha portato via vite umane, ed anche un patrimonio artistico straordinario, quantificabile in 1140 chiese, 400 tra torri castelli e palazzi signorili più o meno gravemente danneggiati. Per ripararli ci vorranno più di 3 miliardi di euro e chissà quanti anni. Il terremoto però talvolta restituisce, squarciano le pareti del tempo e i veli dell'oblio.

Ad esempio nella chiesa di santa Giusta, nel corso dell'opera di messa in sicurezza, sono emersi affreschi del duecento, e addirittura un antichissimo rosone, tra le macerie di una parete crollata, in cui era stato utilizzato come vile materiale edile, a seguito di uno dei tanti altri tremendi terremoti che hanno funestato la città.

Le due scoperte sono state illustrate oggi dal vice commissario per i beni culturali, Luciano Marchetti, ed è stata l'occasione anche fare il punto su un'emergenza enorme, la ricostruzione di un immenso patrimonio storico artistico, che fa del terremotato aquilano una tragedia culturale senza pari in Italia, da un secolo a questa parte.

Nel servizio intervista a Luciano Marchetti e all'assessore comunale Vladimiro Placidi.


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