Il tramonto della (buona) politica

16 Luglio 2008   11:24  

È ancora sotto choc l'Abruzzo. L'Abruzzo politico, certo, ma anche quello della società civile e quello produttivo, Confindustria ha inviato lettere alla presidente Emma Marcegaglia, a Enrico Paolini ed ai parlamentari abruzzesi, esprimendo la propria preoccupazione sul futuro della regione.

Ci si divide, nel frattempo, fra innocentisti e colpevolisti.

La tensione è palpabile nell'ambiente Pd, anche in quello aquilano. Il via vai dalla sede di via Paganica, ieri sera, non faceva certo percepire un clima di serenità. Ed in contemporanea, a Roma, nella Direzione nazionale, si tornava ad invocare la questione morale, come ogni qualvolta accadono simili vicende.

Una tesi è quella della completa estraneità del governatore, che, anzi, si sarebbe sempre opposto alle proposte che gli venivano dagli altri inquisiti, primi fra tutti Cesarone e Quarta, per favoreggiare l'imprenditore Angelini, il quale, proprio perchè vistosi rigettati i favoritismi nonostante avesse pagato i consiglieri e gli assessori finiti in carcere, si sarebbe “ribellato”, andando a finire direttamente dai magistrati, svelando tutto il meccanismo.

C'è poi la tesi dell'utilizzo delle tangenti contestate, che sarebbero servite per convincere, per così dire, otto senatori dello Sdi a passare, assieme a lui, nel nascente Partito Democratico; in questo si trascura un dettaglio, come hanno ricordato in molti, anche fra i quotidiani nazionali, lo Sdi, quindi Rosa nel pugno, nella legislatura 2006-2008 non aveva alcun senatore.

La cosa certa, è il pessimo livello raggiunto, in Abruzzo ma non solo, dalla politica e dall'imprenditoria, un intreccio di malaffare nel quale scompaiono colori ed appartenenze politiche. Destra e sinistra, sotto questo aspetto in piena continuità.

E l'accaduto ha di nuovo portato alla ribalta il rapporto giustizia-politica, evidentemente prioritario per qualcuno. Perchè il problema, sembrano davvero essere i giudici che si permettono di indagare sui politici.

Il premier ha subito colto l'occasione per tornare a tuonare contro la magistratura, ma non è stato il solo, piuttosto che ad ascoltare le ragioni del procuratore pescarese Trifuoggi ed a ipotizzare la loro veridicità, ad invocare subito una riforma della magistratura. Lo scudo della casta eretto a difesa del governatore abruzzese, è stato infatti bipartisan, centro destra e centro sinistra uniti nel difendere il collega delle istituzioni. Con la Forza Italia abruzzese che, nel frattempo, invocava a gran voce elezioni anticipate.

I giudici possono sbagliare, e se sarà questo il caso, dovranno chiedere scusa alla collettività, abruzzese ed italiana, anche se sarà troppo tardi.

Comunque procedano le indagini, e qualunque sia la decisione del Consiglio dei ministri, gli abruzzesi attendono quello che ritengono il gesto più naturale, le dimissioni volontarie di Ottaviano Del Turco.

Marco Signori


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore