Impennata della cassa integrazione, gli over 45 i più a rischio

12mila i lavoratori fermi nel teramano

26 Aprile 2010   11:58  

L’aumento spropositato della Cassa integrazione straordinaria nella provincia teramana (+ 431% da febbraio a marzo 2010 con 12.324 lavoratori fermi – rapporto Uil) rappresenta un fenomeno così grave da non poter essere ignorato. E a pagarne le conseguenze peggiori sono i lavoratori non più giovanissimi che sempre più spesso al termine della cassa integrazione straordinaria in deroga, che segue a quella ordinaria, si trasformano in disoccupati.

E dopo quella dei precari e degli immigrati, è la fascia dei lavoratori over 45, troppo vecchi per l’azienda e troppo giovani per la pensione, quella più a rischio per la perdita definitiva del lavoro. Sono essenzialmente donne, con una professionalità medio-bassa, e rappresentano circa il 27% dell’intera fascia di espulsi dal mondo del lavoro. Per loro, dunque, diventa essenziale riqualificarsi per trovare un nuovo spazio nel mercato occupazionale.

“Abbiamo assistito ad un aumento sostanziale di persone ultraquarantenni che chiedono una formazione capace di ricollocarli nel mondo del lavoro” conferma Luigi Di Teodoro, responsabile del settore Formazione del Gruppo Consorform, che opera in questo campo da più di 20 anni, “sia per coloro che non lavorano ma anche per chi un’occupazione già ce l’ha. Negli ultimi anni, infatti, la fascia di allievi che frequentano i nostri corsi, la cui età supera la soglia critica di 45-50 anni, è cresciuta fino ad arrivare al 50% circa del totale. Proprio per questo una parte significativa del nostro lavoro viene impegnata nel verificare, insieme alle aziende del territorio, molte delle quali sono costrette a ridurre il proprio personale in questo momento di crisi, quali sono le figure professionali richieste in modo da tarare i nostri corsi sulle effettive esigenze delle imprese. Tra i nostri obiettivi, infatti, c’è anche quello di puntare alla riconversione di quei lavoratori che, usciti dal mondo produttivo, possono rientrarvi con nuove qualifiche”.

Sono soprattutto i settori della sicurezza sui luoghi di lavoro, del sociale e le attività di assistenzialismo a registrare oggi le maggiori richieste anche perché con le recenti riforme sono divenuti obbligatori i titoli con competenze riconosciute ed accertate.

“La strategia più efficace, sulla quale auspichiamo l’attenzione delle Autorità preposte” continua Di Teodoro “deve porre fra le priorità l’incentivazione degli stages da effettuare direttamente nelle aziende, in modo da garantire una formazione concreta, la sola utile ad offrire le migliori opportunità di essere rapidamente riassorbiti nel mondo del lavoro”.


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