Imprenditore in sciopero della fame contro la Provincia. Del Corvo: "Abbiamo già pagato l'ATI"

"Sono pronto a morire lentamente se non avrò i soldi"

11 Settembre 2013   13:24  

Da nove giorni in sciopero della fame per non essere stato pagato.

Massimo Tomeo è un imprenditore di Vasto che da giorni staziona davanti alla Provincia dell'Aquila in Via Aldo Moro, senza mangiare, e rischiando veramente la vita.

Massimo protesta in modo sobrio, senza catene, né striscioni, senza azioni eclatanti. E la sua sobrietà non ha destato l'interesse di nessuno in Provincia, o almeno così sembra, infatti da ben nove giorni resta lì in attesa che qualcuno si accorga di lui e cerchi di capire.

Sono stati invece gli abitanti del palazzo di fronte alla Provincia a porsi il problema di perché mai quell'uomo non più giovanissimo avesse deciso di passare i suoi giorni all'aria aperta davanti al Palazzo della Provincia.

E dall'umana considerazione dei singoli cittadini arriviamo alla sua storia.

Tomeo è imprenditore da 35 anni, ed è titolare della ditta di ristrutturazioni Mcr, e chiede alla Provincia i soldi per dei lavori effettuati nel 2011, in subappalto ad un ATI (Associazione temporanea di imprese) romana, autorizzata dalla Provincia a effettuare lavori su una scuola di Sulmona.

I lavori iniziati a settembre 2011 sono stati conclusi a gennaio 2012.

“A Maggio 2012 invio della raccomandate alla Provincia -racconta Tomeo- in cui informo dell'irregolarità del progetto in corso, e il rischio di lavori non a norma”.

A quelle lettere non segue nulla, ma Tomeo denuncia tutto alla Procura.

“Ad Agosto la Provincia invece incautamente paga l'ATI, io chiedo di non saldare, e invece saldano. Non dovevano pagare, avevano avuto le mie segnalazioni, che ho fatto anche in Procura. E infatti la Procura blocca l'impresa, e ora i soldi sono bloccati all'ATI”.

La Provincia di fatto ha pagato, e dovrebbe essere l'ATI a dare all'imprenditore quanto chiede, ma è qui che tutto si blocca.

 

Tomeo deve ricevere 120 mila euro.

L'ATI non paga, e l'imprenditore ad oggi non può lavorare, perché ha il DURC bloccato.

“Sono stato malissimo, ti svegli la mattina e non hai i soldi per mangiare, allora se devo morire, preferisco farlo lentamente, ma denunciando tutto. Il Presidente non si è interessato, la politica nemmeno, solo l'ingegner Palumbo, responsabile unico del procedimento, mi parla, e mi ha detto “fatti i ca..tuoi”.”

La Provincia sa che l'ATI non ha pagato nessuno, e per questo ha avviato la procedura di rescissione del contratto.

Il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo ha visto con noi l'intervista e ha commentato “Il rapporto l'imprenditore lo ha avuto con l'ATI, non con noi, lì è il problema. Una parte di soldi l'ATI l'ha preso, ma una altra parte no. L'unica cosa che la Provincia può fare, è velocizzare i tempi di rescissione del contratto, penso che entro ottobre dovremmo riuscirci”

“Non posso pagare gli operai, sto malissimo - ribatte a microfono spento Tomeo- Non posso lavorare, non smetterò questo scioperò fino a che non avrò i soldi, e se ce ne saranno le condizioni, dirò molto di più di quanto ho detto finora”.

Intanto per le presunte irregolarità nei lavori denunciate da Tomeo il Presidente Del Corvo spiega: “Sono in corso i controlli che se scoprissero le irregolarità, bloccherebbero ulteriormente lo sblocco dei soldi”.

Tomeo che dorme in un furgoncino, non ha nessuna intenzione di mollare: “Starò qui fino a quando non si dimetteranno”.

Muro contro muro tra Tomeo e la Provincia, lui non chiede incontri, loro non lo considerano. Al termine dell'intervista Del Corvo però spiega: “Il mio ufficio è sempre aperto, basta chiedere un appuntamento e io ricevo tutti, ma non è detto che non lo vado ad incontrare io”.

di Barbara Bologna
immagini e montaggio di Marialaura Carducci


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