Imprese, il 59% ha lavoratori irregolari

20 Febbraio 2012   20:25  

Nel 2011 il personale della direzione territoriale del lavoro di Pescara (ex Dpl) ha eseguito 1.309 ispezioni in materia di lavoro e legislazione sociale (il 24 per cento in più rispetto all’anno precedente) e 776 sono risultate irregolari, cioé il 59 per cento, ma nel settore edile la percentuale di irregolarità è stata ancora più alta (79 per cento), così come nel settore della cooperazione. Gli accertamenti hanno riguardato anche 1.939 posizioni lavorative, di cui 1.054 sono risultate irregolari (cioè il 54,5 per cento) e di queste 280 erano completamente sconosciute alla pubblica amministrazione. Sono solo alcuni dei dati sull’attività ispettiva in materia di lavoro e legilsazione sociale espletata dalla Direzione territoriale del lavoro di Pescara, illustrati in una nota dal direttore Orazio Parisi.

Le irregolarità più frequenti sono la mancata adozione di misure tecnico-organizzative, l’inidoneità delle opere provvisionali e dei ponteggi, la non corretta disposizione dei montanti e la mancata difesa delle aperture. Le somme recuperate in favore dei lavoratori ammontano a circa 679mila euro. I recuperi di contributi previdenziali e premi evasi superano i due milioni di euro. Le sanzioni riscosse sono state pari a 969mila euro circa (il 53 per cento in più del 2011). L’importo totale delle 382 ordinanze di ingiunzione è di un milione 687 mila euro mentre le somme che dovrà riscuotere Equiitalia sono pari a un milione e 210mila euro. Contro le ordinanze di ingiunzione sono state avviate dalle aziende 100 muove cause ma, delle 56 già definite, 54 si sono concluse con sentenza favorevole alla Direzione, confermando le risultanze delle ispezioni.

Le ispezioni, spiega sempre Parisi, hanno interessato nel 54 per cento dei casi aziende del settore terziario, nel 30 per cento dei casi aziende dell’edilizia, nel 15 per cento aziende dell’industria e nell’un per cento aziende agricole. Le maggiori percentuali di irregolarità sono riconducibili alle aziende del settore terziario, in relazione alle posizioni lavorative verificate (57 per cento) e dei lavoratori in nero rispetto alle posizioni lavorative irregolari (36 per cento),e una conferma del rischio-sommerso molto alto in queste aziende arriva dal fatto che il 79 per cento dei provvedimenti di sospensione dell’attività ha riguardato pubblici esercizi e aziende del commercio. Per quanto riguarda il settore edile sono stati controllati 292 cantieri e 400 aziende, di cui 315 (il 79 per cento) risultate irregolari, per un totale di 699 violazioni riscontrate in materia di salute e sicurezza e una percentuale di irregolarita’ dei lavoratori pari al 56 per cento. Tra i cantieri controllati anche quelli edili in provincia dell’Aquila (105 aziende e 174 prescizioni impartite).

Le irregolarità più frequenti sono la mancata adozione di misure tecnico-organizzative, l’inidoneità delle opere provvisionali e dei ponteggi, la non corretta disposizione dei montanti e la mancata difesa delle aperture. Le somme recuperate in favore dei lavoratori ammontano a circa 679mila euro. I recuperi di contributi previdenziali e premi evasi superano i due milioni di euro. Le sanzioni riscosse sono state pari a 969mila euro circa (il 53 per cento in più del 2011). L’importo totale delle 382 ordinanze di ingiunzione è di un milione 687 mila euro mentre le somme che dovrà riscuotere Equiitalia sono pari a un milione e 210mila euro. Contro le ordinanze di ingiunzione sono state avviate dalle aziende 100 muove cause ma, delle 56 già definite, 54 si sono concluse con sentenza favorevole alla Direzione, confermando le risultanze delle ispezioni.


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