In Abruzzo ottocento milioni di euro per case popolari, acquedotti

09 Gennaio 2008   13:09  
La povertà, asseriva il filosofo Diogene Laerzio, è solo un pregiudizio che nasce dall´inconsapevolezza della grande ricchezza che in realtà si possiede. In un certo senso questa massima vale anche per gli amministratori pubblici abruzzesi, che piangono miseria, si stracciano le vesti guardando impotenti la voragine del debito sanitario, ma intanto non sono capaci di spendere i soldi che hanno già in tasca. Lo dimostrano i dati forniti oggi dall´assessorato regionale ai lavori pubblici: un miliardo e 103 milioni di euro è infatti la cifra, enorme, già stanziata e disponibile che, nella nostra regione, potrebbe essere utilizzata per opere pubbliche di primaria importanza, come la costruzione e la manutenzione delle case popolari e delle scuole, la ristrutturazione della fatiscente rete acquedottistica, per strade e depuratori, per la gestione dei fiumi, per la difesa del suolo e molto altro. Ebbene, solo il 20% cento di questa cifra, è stata appaltata, il resto giace nelle casse pubbliche ancora inutilizzata a causa delle difficoltà incontrate negli espropri dei terreni, per i cambi di destinazione d´uso, per i ricorsi e contenziosi delle ditte che rispondono alle gare, per i troppi centri decisionali ed enti periferici che allungano alle calende greche l´iter legislativo e burocratico. Insomma, tutte quelle difficoltà che in Italia trasformano una normalissima gara d´appalto, che altrove è questione di mesi, in un´interminabile via crucis. Una responsabilità - sottolinea lo stesso assessore Srour - va ascritta anche alla colpevole inefficienza di enti regionali come le Ater e le Ato, che anche per questa ragione necessitano di una radicale riforma. Per l´edilizia residenziale pubblica, ad esempio, sarebbero disponibili ben 707 milioni di euro, ma ne sono stati spesi soltanto 69 milioni, con buona pace delle centinaia di persone in attesa di una casa popolare. Questa l´impietosa analisi, la terapia annuncia l´assessore è la semplificazione legislativa e la costituzione immediata di una task force che sblocchi la situazione di stallo, costituita presso l´assessorato regionale ai lavori pubblici, e che vedrà la partecipazione degli ordini professionali, dai sindacati, tecnici di vario talento. La task force avrà il compito di sbloccare nel più breve tempo possibile la situazione di stallo affiancando e aiutando Comuni ed enti periferici a sbrogliare l´avviluppata matassa burocratica e giuridica, al fine di accelerare i tempi dell´avvenuto appalto. Evidentemente, viene da osservare, l´esercito di tecnici, ingegneri, avvocati e consulenti, spesso pagati profumatamente, e che operano al servizio degli enti locali non sono sufficienti. E per ridare efficenza alla farraginosa macchina amministrativa bisogna tornare ad accentrare le decisioni, sottraendo le stesse alla polverizzazione localistica degli interessi e della (mala)gestione della cosa pubblica. E a proposito di soldi non spesi: l´assessore Srour ha confermato che sono disponibili 55 milioni di euro di fondi statali per lavori pubblici ed essi saranno distribuiti nei prossimi mesi a tutti i Comuni abruzzesi sotto i 1000 abitanti, per in importo di 80mila euro cadauno, mentre i Comuni da 1000 a 5000 abitanti, riceveranno 110 mila euro. Finanziamenti a pioggia come la tanto vituperata legge Omnibus? Assolutamente no, tiene a sottolineare l´assessore: questi soldi non pioveranno solo sui Comuni che hanno il culo di appartenere ai collegi elettorali dei vari consiglieri regionali, o che ai medesimi hanno dato prestigiosi natali. Per una vota le risorse a pioggia non saranno distribuite secondo le ataviche logiche clientelari e parrocchiali, ma indistintamente a tutti i Comuni in base all´uguale diritto di tutti i cittadini contribuenti, che in questo caso vivono nei paesi, a percorrere una strada senza buche, ad avere un depuratore funzionante, una pro-loco od un ufficio pubblico dove non ci piove dentro. Le cifre disponibili e spese, mediamente, al 20%, settore per settore: Infrastrutture e servizi: 26.081.000 Edilizia residenziale pubblica: 748.900.000 Opere idrauliche e gestioni fiumi: 5.155.000 Difesa del suolo: 44.913.000 Servizio ciclo idrico integrato: 244.058.776 Opere pubbliche di interesse locale: 34.842.753 TOTALE: 1.103.950.781 Filippo Tronca

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