In arrivo otto miliardi per ammortizzatori sociali

Accordo raggiunto fra Regioni e Governo

14 Febbraio 2009   14:18  

Accordo raggiunto fra Regioni e Governo sugli ammortizzatori sociali. Palazzo Chigi si è infatti impegnato a destinare otto miliardi di euro agli ammortizzatori sociali, uno sforzo “eccezzionale” - come si legge nel patto firmato da Governo e Regioni – per affrontare la crisi, in un'ottica tuttavia di responsabilità e non di assistenzialismo statale, infatti nel patto è ben definito il fatto che questa sarà l'ultima volta anche perchè le Regioni non hanno assolutamente intenzione di sborsare ulteriori somme dalle proprie risorse. In caso quindi di nuove esigenze, sarà lo Stato a doversene far carico, con proprie risorse e senza incidere sui bilanci regionali.

La “contropartita” del governo è l'impegno ad approvare in sede di Cipe, entro quindici giorni, la ripartizione dei 27 miliardi dei fondi Fas, a vararne i programmi già presentati dalle Regioni e a restituire le risorse tagliate al Fas sulla quota regionale. Il governo inoltre promette che verranno escluse dal patto di stabilità le spese connesse agli investimenti fatti dalle Regioni con fondi comunitari nel 2008. Come a dire: volere è potere.

Qualcosa di più della riforma degli ammortizzatori sociali, ha addirittura azzardato il ministro Sacconi, entusiasta della soluzione trovata soprattutto per la tempestività con la quale è stato raggiunto l'accordo con le autonomie regionali.

Ora occorre far presto, dicono i sindacati, per i quali il fattore tempo è decisivo; gli industriali dal canto loro reclamano sostegno alle imprese, a tal fine chiedono l'apertura di un nuovo tavolo con le parti sociali.

Il provvedimento prevede per il biennio 2009-2010 5,35 miliardi da parte dello Stato e 2,65 da parte delle Regioni, a valere cioè sui programmi regionali dell'Fse, il fondo sociale europeo, da impegnare per gli ammortizzatori in deroga a favore dei lavoratori delle aziende in crisi con meno di 15 dipendenti. Grazie alla maggiore dotazione di fondi potranno essere inclusi nelle tutele anche quei lavoratori dipendenti, e altre figure, attualmente non coperti dalla cassa integrazione.

Niente tiraggio automatico della cassa integrazione - ha promesso il ministro Sacconi - ma un’attenta analisi dei casi, molta riqualificazione e priorità a soluzioni come settimana corta o contratti di solidarietà.

L'importanza dell'accordo per l'Abruzzo è rappresentato dal fatto che le piccole imprese, quelle cioè interessate dal provvedimento, sono la stragrande maggioranza del tessuto produttivo. Anche se non ancora del tutto definita, la cifra dell'Abruzzo dovrebbe aggirarsi sui 180 milioni di euro nel prossimo biennio, di cui 2/3 di competenza nazionale e 1/3 regionale con i fondi strutturali Fse.


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