In migliaia ai funerali della piccola Neyda, bruciata viva dal padre Gianfranco Di Zio

01 Maggio 2014   17:24  

Tanti palloncini bianchi hanno accolto nella chiesa di S. Lucia di Cepagatti (Pescara) la piccola bara di Neyda, la bambina di cinque anni deceduta tragicamente a Pescara domenica scorsa nel rogo dell'auto incendiata dal padre, Gianfranco Di Zio, morto anche lui dopo aver cosparso l'auto di benzina e avergli dato fuoco. Oggi pomeriggio alcune migliaia di persone attonite e senza più lacrime e parole, hanno voluto salutare per l'ultima volta questo piccolo angelo innocente.

Un dolore inconsolabile, ma allo stesso tempo molto composto quello della comunità di Cepagatti (Pescara) che chiusa nel suo dolore, nel giorno del lutto cittadino, continua a chiedersi come sia potuto accadere tutto questo.

Al fianco della piccola bara i compagni di asilo della bambina e gli alunni delle scuole materne ed elementari di Cepagatti con grembiulini azzurri e rosa. Le lacrime e il pianto dirotto anche di tanti adulti è stato per un attimo confortato dalle parole del parroco della chiesa di S. Lucia don Lucio Giacintucci che ha detto come "noi chiediamo oggi al Signore di accogliere nel suo Regno questa bambina di cinque anni, ma sappiamo che Lei è già con lui nel Regno dei cieli. Siamo dopo la Pasqua dove Nostro Signore è morto da innocente per noi.

Ecco noi oggi come Chiesa - ha spiegato il parroco - non dobbiamo prendere posizione e giudicare, ma solo piangere e pregare, sapendo che oggi questa anima innocente è nel Regno di Dio. Oggi negli occhi di questi bambini che sono sull'altare rivediamo gli occhi di questa piccola innocente". Ma il parroco di Cepagatti (Pescara) ha puntato il dito su questa società. "Una società che non custodisce e protegge i suoi bambini. Una società che non riesce a difendere i più deboli e gli indifesi.

Dobbiamo oggi pregare perchè come dice Papa Francesco, dobbiamo tornare a custodire i nostri bambini. L'ultimo pensiero di don Lucio é stato per la mamma della piccola che sta lottando per la vita all'ospedale S. Eugenio di Roma. "Oggi ci sono due famiglie che soffrono e piangono, ma noi preghiamo anche per la mamma affinché possa tornare nella nostra comunità e riabbracciare i suoi cari".

Il concelebrante, parroco della cattedrale di S. Cetteo di Pescara don Francesco Santuccione, ha detto al termine della funzione che "il nostro angelo sta intercedendo dal cielo per il papà affinchè venga accolto in cielo e per la mamma affinchè guarisca presto".

Al termine della cerimonia funebre hanno letto dei pensieri i compagni di scuola della sorella della piccola di cinque anni, alcune insegnanti e una sorella della mamma della bambina ha voluto ringraziare la comunità di Cepagatti (Pescara) per l'affetto dimostrato. L'ultimo saluto alla bambina scomparsa si è svolto in piazza S. Rocco e poi dinanzi la scuola materna comunale, alla presenza del sindaco di Cepagatti e di tutta la comunità locale.


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