Inaugurazione anno giudiziario: in Abruzzo aumentano i reati di mafia

28 Gennaio 2012   12:53  

Si è celebrato questa mattina all'Auditorium della guardia di finanza dell'Aquila l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Un occasione come vuole la tradizione per fare anche il punto sull'anno oramai alle spalle.

E nella relazione del presidente vicario della Corte d'Appello, Augusto Pace, non pochi sono i motivi di allarme, ma anche di fiducia: Nel 2011, tanto per cominciare in Abruzzo sono aumentati i reati di associazione di tipo mafioso, soprattutto per l'attività di ricostruzione nel cratere del terremoto, definito il cantiere più grande d'Europa. Se però aumentano le iscrizioni al registro degli indagati e i procedimenti penali, questo significa anche che l'attività di contrasto è efficace.

Estrema fiducia ha espresso il presidente vicario Pace anche per le azioni preventive: otre tremila sono infatti le aziende appaltanti nel cratere sismico oggetto di attento screening, in stretta collaborazione con la prefettura e le forze dell'ordine. Allargando lo sguardo oltre al cratere ecco altri dati significativi: aumentano i reati contro la pubblica amministrazione, in particolare a Pescara ed Avezzano. Desta preoccupazione l'incremento che hanno subito i processi per reati di violenza sessuale e stalking.

Questo significa però che le donne vittime di violenza sempre più numerose trovano il coraggio di denunciare. In Marsica e sulla costa si registra poi un incremento per procedimenti per spaccio di droga. Il presidente e Pace ha anche ricordato la difficile situazione nelle carceri abruzzesi a causa del soprannumero della popolazione carceraria, raddoppiata dal 2007, ma con a disposizione i medesimi spazi di detenzione.

E nell'occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario non si poteva non affrontare la questione delle liberalizzazioni che coinvolgono in particolare gli avvocati.

E il presidente dell'ordine Antonello Carbonara, ha abbandonato l'aula in segno di protesta contro le ultime norme governative. ''In Italia gli avvocati sono 230mila, il mercato è saturo – spiega Carbonara, liberalizzare significa creare una jungla,e mortificare la professione. Non possiamo mettere un banchetto per strada nel quale fare pubblicità, offrendo due cause al posto di una oppure promuoverci con insegne luminose installate fuori dai nostri studi''


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