Incendi nel teramano: è caccia al piromane

30 Agosto 2010   11:50  

E' caccia all'uomo nel teramano per bloccare il pirormane che nel fine settimana ha appiccato ben nove roghi, provocando la distruzione di 400 gli ettari di vegetazione e seri rischi per l'incolumità delle persone.

Queste le località dove il piromane ha colpito a partire da venerdi notte tra Teramo e Montorio: Colle Izzone, alle porte di Teramo, Rocciano, Villa Brozzi. Un rogo viene poi attivato a Miano, spento in poco tempo, ma subito dopo sempre a seguito di azione dolosa va a fuoco la pineta di Magnanella. E ancora: roghi dolosi ad Acquachiara, Castellalto, e le fiamme raggiungono le porte del paese, e poi Villa Brozzi e Canale, Villa Ripa e Colleminuccio.

Decisivo l'intervento dei Vigili del fuoco e dei volontari Protezione civile regionale, e anche di tanti cittadini, che armati di pale e secchi d'acqua hanno lavorato senza sosta nel weekend per domare e controllare gli incendi.

La Forestale di Teramo indaga senza sosta e lancia un appello alla popolazione: ''Aiutateci a catturare il piromane, forniteci elementi utili alle indagini, segnalateci movimenti e comportamenti sospetti''.

Una cosa è certa: il piromane è una persona del posto, che conosce molto bene il territorio, e sa come muoversi senza dare nell'occhio.

ll Codacons ha proposto la creazione di "fotoronde", cittadini dotati di macchine fotografiche "che agiscono come sentinelle per la salvaguardia del patrimonio naturale". "Sono troppi gli ettari di bosco andati in fumo a causa di incendi dolosi che ogni anno, con straordinaria puntualità', distruggono il patrimonio boschivo", dice il segretario nazionale Francesco Tanasi.

Per questo, "si rende necessaria una collaborazione affinché' i colpevoli possano interrompere queste azioni di disastro ambientale e rendere più facile il lavoro degli uomini della Forestale e dei Vigili del Fuoco impegnati come sempre in prima linea rischiando la vita". Il Codacons mette una taglia di 2000 euro su ogni piromane che si riuscira' a "catturare".

C'è però, al di la delle drammatiche ore che si stanno vivendo nel teramano una buona notizia da segnalare:  in Italia, rispetto allo scorso anno, il numero degli incendi è diminuito del 30%.

A comunicarlo è il Corpo Forestale, i cui dati sono aggiornati al 13 agosto. Il numero dei roghi è diminuito di oltre il 30% rispetto al 2009, confermando una tendenza già emersa la scorsa estate. In deciso calo anche la superficie totale bruciata, che diminuisce del 40%. Fino a metà agosto si sono verificati in totale 1.808 incendi boschivi, che hanno interessato 11.687 ettari di cui 4.625 boscati e 7.062 non boscati.

La Sicilia si conferma una delle regioni "più calde", con 363 incendi nel periodo preso in esame. Gli ultimi posti della classifica sono occupati da Trentino Alto Adige, con 20 incendi, ed Umbria; Veneto e Molise (19 roghi ciascuna), Emilia Romagna (14) e Valle d'Aosta (7). Passando agli ettari distrutti dalle fiamme, in Puglia si è avuta la più estesa superficie boscata percorsa dal fuoco (1.836 ettari), seguita da  Sicilia (1.097), Sardegna (338) e Lazio (295).

 


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