Incendio deposito rifiuti Chieti: indagini, sicuro il dolo

28 Luglio 2008   17:00  

Giornata di accertamenti e rilievi di polizia scientifica oggi per gli uomini della Squadra Mobile di Chieti e della Polizia scientifica che indagano sull'incendio che nella notte fra sabato e domenica ha interessato il piazzale di una ditta di Chieti Scalo che si occupa dello stoccaggio di rifiuti. Sulla natura dolosa del rogo non sembrano esserci dubbi dal momento che sono almeno quattro i focolai individuati, in quattro diversi punti, anche se non sono state trovate tracce di liquido infiammabile o taniche. L'area devastata dall'incendio, di circa duemila metri quadrati, è stata fotografata grazie all'impiego di un elicottero della Polizia. Oltre ai rifiuti nell'incendio è rimasta gravemente danneggiata anche la gru, valore 250 mila euro, che serviva per afferrare e spostare i rifiuti, in prevalenza carte, plastica e legna, rifiuti che la ditta teatina inviava poi presso altri centri in cui avveniva la separazione e il riciclo. L'indagine è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca. Probabilmente verranno sentiti gli attuali titolari della società che gestisce l'impianto, la Ecoabruzzo, ma anche i soci dell'Ecoadriatica che l'aveva gestita fino all'anno scorso. Secondo le prime dichiarazioni informali raccolte dalla Polizia nelle ore successive all'incendio i gestori non avrebbero ricevuto né minacce né richieste estorsive. Toccherà invece all'Arta, l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente, accertare se il rogo abbia prodotto diossina. I tecnici dell'Agenzia hanno prelevato campioni di aria, acqua e terreno.

(ANSA)


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