Incendio di Celano, muore un volontario

L'uomo era impegnato nello spegnimento

06 Settembre 2008   12:07  

18.00 Un volontario impegnato per contrastare l'incendio che da due giorni sta minacciando Celano è morto per infarto durante le operazioni di spegnimento delle fiamme. Si tratta di Angelo Ciaccia, 65enne di Celano. Secondo quanto si è appreso, l'uomo stava posizionando una rete in una zona molto impervia, quando si è accasciato al suolo ed è morto all'istante.
All'uomo, che non è censito tra i volontari, era stato sconsigliato, proprio per il suo stato di salute, di raggiungere la zona, in località Crocione, un costone di montagna verso Ovindoli. Sul posto è giunto l'eliambulanza del 18.
Ciaccia era uno degli oltre 60 volontari da due giorni impegnati assieme a squadre di Vigili del Fuoco, Carabinieri e Guardie forestali a spegnere l'incendio che ha già distrutto numerosi ettari di pineta e che in alcuni punti minaccia case alla periferia del paese. La zona è molto impervia, con diversi canaloni difficilmente raggiungibili; i canadair hanno difficoltà ad operare ed oggi spira anche un forte vento che alimenta le fiamme.
Grande confusione e tensione al Comune di Celano, retto da un commissario dopo le dimissioni del sindaco Piccone, perchè l'incendio sta assumendo proporzioni notevoli con dei rischi rilevanti. Il problema da risolvere è stabilire per colpa di chi e perchè all'inizio l'allarme sia stato dato con ritardo: la Protezione civile sarebbe stata allertata dopo ore. Su tali retroscena sarà necessario fare la massima chiarezza.
Cordoglio per la morte del volontario di Celano
impegnato contro l'incendio in atto è stato espresso dall'assessore regionale alla Protezione civile, Mimmo Srour, e dalla presidente della Provincia Stefania Pezzopane.

 

11.00 Prosegue senza sosta il lavoro del sistema di Protezione civile per proteggere il territorio di Celano interessato da ieri l'altro da un incendio quasi certamente di origine dolosa. Si tratta dei territori del Comune di Celano e della frazione di Paterno nel Comune di Avezzano. Le fiamme, tuttora attive, hanno distrutto decine di ettari di bosco e pascolo e continuano a minacciare altre zone boschive. Per contrastare con tempestivita' l'emergenza sono impiegate 65 unita' appartenenti alle associazioni di volontariato della Protezione civile, al Corpo Forestale dello Stato ed al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, e utilizzati 19 mezzi a terra e aerei. I quattro Canadair messi in campo per l'emergenza si alternano da ore nella zona. Interrotte ieri sera, le operazioni di spegnimento sono riprese alle prime luci del sole. Ma il rogo non accenna ad arretrare. La zona interessata e' molto impervia ed il fuoco persistente crea pericoli per il distacco di massi. Molti abitanti della zona stanno accorrendo per coadiuvare gli uomini della Protezione civile, i quali raccomandano molta prudenza e, addirittura, di non avvicinarsi in quanto per persone inesperte potrebbe essere estrememente pericoloso. Le condizioni climatiche che si sono venute a creare, del resto, non fanno altro che alimentare le fiamme. Al momento sono aperti anche altri due fronti, uno ad Alanno, in provincia di Pescara, l'altro a San Pelino, nel Comune di Avezzano. Ma per questi ultimi non sembrano esserci particolari problemi. "Stiamo tenendo sotto stretta osservazione i fronti di fuoco attualmente attivi - dice l'assessore alla Protezione civile, Mimmo Srour, che si e' recato sul posto - In questo momento non ci sono pericoli per i centri abitati, ma la presenza del vento di scirocco richiede di tenere alto il livello di allertamento".


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