Inchiesta Ciclone, Ferrante: "Ho mentito alla polizia per compiacere Chiulli"

Processo aggiornato al 13 luglio

29 Giugno 2011   18:38  

'Ho mentito alla polizia, l'ho fatto per compiacere Chiulli'. E' la testimonianza di Andrea Ferrante, ex dipendente della Green Service di Bruno Chiulli, al processo su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Montesilvano (Pescara), che conta tra gli imputati l'ex sindaco Enzo Cantagallo. Oggi pomeriggio l'uomo ai giudici del collegio del tribunale di Pescara ha confermato la circostanza di essere andato con Chiulli a casa di Cantagallo per prendere le misure per realizzare un impianto di irrigazione ma ha anche detto di non aver raccontato la verita' alla polizia: "Non ho visto Chiulli entrare e uscire dal bagno. Era impossibile dalla mia posizione. Ero il braccio destro di Chiulli e lo difendevo sempre in qualsiasi occasione".

Il pm Gennaro Varone ha chiesto al collegio di poter acquisire il verbale della deposizione di Ferrante. Nel pomeriggio e' stata ascoltata come testimone anche Lorella Nevoso, dipendente dell'agenzia di pubblicita' Mirus. La donna ha riferito di tre assegni del 2003 contenenti nella girata la sua sigla e firmati da Chiulli. La testimone ha dichiarato di averli avuti dal titolare della Mirus, Michele Russo, per cambiarli in banca. La donna ha aggiunto di non conoscere il titolare della Green Service e di non sapere a cosa servissero i soldi. In mattinata si e' parlato anche degli accordi di programma, in particolare dell'episodio che coinvolge l'imprenditrice Simonetta Giansante che, secondo l'accusa, sarebbe stata favorita da alcuni amministratori per ampliare la volumetria della sua abitazione.

 Il processo riprenderà, con l'audizione di altri testimoni, il 13 luglio.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore