Inchiesta Grandi rischi, interrogatori in Procura

01 Luglio 2010   12:51  

Nomi eccellenti della scienza italiana ieri davanti al sostituto procuratore Fabio Picuti che indaga sul mancato allarme e su quelle dichiarazioni rassicuranti che uscirono dalla riunione della Commissione Grandi rischi, riunita a L'Aquila cinque giorni prima del terremoto del sei aprile.

Il presidente dell'Ingv Enzo Boschi e il professor Claudio Eva, ordinario di fisica terrestre presso l’Università di Genova, solo due dei sette partecipanti a quella riunione finiti sotto inchiesta per omicidio colposo, sono stati interrogati per oltre tre ore a testa in tribunale a Bazzano.

Impossibile prevedere in modo scientifico e deterministico un evento sismico, hanno ribadito al pm i difensori di Eva e Boschi. Entrambi hanno presentato memorie difensive e pubblicazioni scientifiche, escludendo l'ipotesi di ricorrere in Cassazione per il trasferimento del processo. Il clima con la magistratura aquilana è di collaborazione - hanno detto.

Per il difensore di Eva, l'ex ministro della Giustizia Alfredo Biondi, chi ha ritenuto rassicuranti le parole degli scienziati sulla imprevedibilità di un evento sismico, ha agito in maniera autoconsolatoria.

Prima di Eva e Boschi, una decina di giorni fa era stato ascoltato dai magistrati aquilani un altro componente della commissione finito sotto inchiesta, il direttore del Centro nazionale terremoti Giuliano Selvaggi.

Il caso intanto, finisce in Parlamento: “ad oggi gli aquilani non sanno perchè chi era preposto a garantire la loro sicurezza non ha esplicato fino in fondo il proprio compito” dice il senatore del Pd Mario Gasbarri, che in una interpellanza rivolta al presidente del Consiglio chiede che sia fatta chiarezza sugli “eventi che hanno portato la Commissione Grandi rischi e la Protezione civile ad abdicare alle loro proprie attività di previsione e di protezione delle varie ipotesi di rischio”.

 


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