Inchiesta Pescara, anche l'imprenditore non risponde al pm

Giacomo Costantini è indagato per corruzione

12 Marzo 2009   13:00  

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'imprenditore Giacomo Costantini, indagato per corruzione nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti negli appalti pubblici al comune di Pescara che il 15 dicembre scorso ha portato all'arresto del sindaco Luciano D'Alfonso. Costantini é stato convocato stamani in procura dal Pm Gennaro Varone. L'imprenditore ha riferito al magistrato che presenterà una memoria difensiva. Secondo l'accusa Costantini ha versato al sindaco seimila euro, duemila nel 2004 e quattromila nel 2006 per ringraziarlo degli appalti ricevuti e per favorire quelli futuri. Nel corso delle indagini all'imprenditore che è legale rappresentante della Edil Asfalti sono stati sequestrati appunti concernenti pagamenti effettuati ad alcuni politici tra cui anche D'Alfonso. Il suo nome compare anche nella lista sequestrata a Guido Dezio.


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