Inchiesta Regione: in Procura sfilano gli indagati

16 Luglio 2008   12:18  

Anche oggi giornata di interrogatori alla Procura della Repubblica di Pescara nell'ambito dell'inchiesta sulla sanita' privata che ha portato in carcere, lunedi'' scorso, il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, due assessori e altri 7 indagati per presunte tangenti. Il pool di magistrati stamani ha gia' interrogato l'assessore ai Lavori Pubblici Mimmo Srour, l'assessore all'Agricoltura Marco Verticelli e il consigliere regionale Franco Caramanico, fino a pochi giorni fa assessore all'urbanistica. Per i tre amministratori, come tutti gli altri indagati, l'interrogatorio si e' incentrato sulla delibera' n. 58 del 29 gennaio 2008 con cui si autorizzava una transazione di 14 milioni di euro alla Deutsche bank, la quale a sua volta aveva versato tale cifra al gruppo sanitario privato che fa capo all'imprenditore Vincenzo Angelini che con le sue "confessioni" sulle presunte tangenti ha dato la svolta all'inchiesta. All'uscita della Procura Verticelli ha affermato: "ho chiarito le circostanze dell'organo collegiale (della giunta regionale, ndr) in maniera molto serena". Gli unici assessori della Giunta Del Turco che non risultano indagati sono il vice presidente Enrico Paolini, Elisabetta Mura e Valentina Bianchi, assenti al momento dell'adozione della delibera incriminata.

"Ci hanno chiesto spiegazioni sulla delibera n. 58. C'era una ingiunzione di pagamento esecutiva ed erano gia' maturati gli interessi". Questo uno dei passaggi dell'interrogatorio dell'assessore Srour che all'uscita del palazzo di giustizia ha aggiunto: e' stato raggiunto un accordo di transazione dove non si pagavano gli interessi. Io e i mie colleghi di Giunta siamo tranquilli - ha concluso Srour - pensavamo di fare gli interessi della Regione.

L'avvocato Marco Femminella, legale di Franco Caramanico, ha reso noto stamani che l'altro suo assistito, Camillo Cesarone, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, sara' interrogato domani, alle 9, al carcere di Chieti. A proposito dell'interrogatorio di Caramanico, invece, l'avocato ha detto che siamo di fronte ad "una posizione estremamente marginale ed irrilevante rispetto alle vicende di cui si e' parlato in questi giorni. Sulla delibera numero. 58 ci sono i parerei dell'ufficio legale". Caramanico, dal canto suo, ha ricordato che la delibera era arrivata "'fuori sacco' in quanto urgente. Una delibera - ha aggiunto - abbastanza complessa alla quale, comunque, uno sguardo gliel'avevamo dato. Avevamo ascoltato anche la relazione ma in ogni caso la cosa che ci tranquillizzava erano i pareri espressi sia dal direttore del servizio sanitario sia quelli del servizio legale della Regione.

 

"Credo di aver chiarito e mostrato come sia stata gestita la delibera 58 da parte della direzione bilancio e cioe' con assoluto rigore e coerenza con quello che e' la normativa vigente e l'accordo con il governo". Lo ha detto l'assessore regionale al Bilancio Giovanni D'Amico, interrogato anch'egli stamani in Procura a Pescara. Nell'interrogatorio - secondo quanto riferito dall'amministratore - si e' discusso prevalentemente di questo atto. "Ripeto: credo che la direzione bilancio possa confermare un'assoluta e trasparente condotta dell'atto. Ho chiarito il quadro istruttorio dell'atto deliberativo ma anche tutti i supporti di parere, non ultimo quello dell'avvocatura regionale che ne motivavano la base di costituzione e quindi la proposta in approvazione" Ho quindi chiarito - ha ribadito infine D'Amico - il modo molto rigoroso con cui la delibera e' stata gestita a valle della sua approvazione".

L'ultimo indagato ad essere ascoltato oggi in Procura e' stato Fernando Fabbiani, assessore al Lavoro che pero', dopo l'arresto di Del Turco, ha rimesso la sua delega nelle mani del partito, il Pdci. Fabbiani e' andato via senza fermarsi preferendo non rilasciare alcuna dichiarazione.


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