Inchiesta Terre d'Oro, presunte pressioni di Perilli verso Di Primio

Telefonate ed un incontro tra sindaco ed imprenditore

12 Gennaio 2015   11:32  

Sembrano emergere nuovi elementi circa l'eventuale coinvolgimento del sindaco di Chieti Umberto Di Primio nell'ambito dell'inchiesta Terre d'Oro, culminata con le operazioni della Forestale a metà della scorsa settimana.

Come riporta stamani il quotidiano il Centro, sarebbero spuntate nel corso dell'indagine pressioni dell'imprenditore Enzo Perilli nei confronti di Di Primio: nello specifico, numerose telefonate ed un presunto incontro in Comune. In tutti i casi, l'argomento sarebbe stato l'iter relativo al Megalò 3.

Da quel che si evincerebbe, secondo l'accusa sarebbe stato l'imprenditore a promettere soldi per la campagna elettorale ed il pagamento di presunti debiti non meglio quantificati al sindaco, non quest'ultimo a cercarli. L'obiettivo di Perilli, in sostanza, sarebbe dunque stato quello di avere in cambio il definitivo via libera per i lavori del Megalò 3.

Prima dell'avviso di garanzia a Di Primio, Perilli avrebbe ricevuto un atto di determina, firmato da una dirigente del Comune, che bypassando del tutto la Regione, cui spettava la relativa competenza, avrebbe autorizzato il Megalò 3 con un semplice via libera del Suap (Sportello unico delle attività produttive). I relativi documenti, a quanto risulta, sono stati già sequestrati dalla Squadra Mobile di Pescara.

Ad accelerare le indagini per presunta corruzione, in sostanza, sarebbero state le stesse pressioni di Perilli nei confronti di Di Primio, che gli investigatori avrebbero descritto come vero e proprio "stancheggio".


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