Inchiesta crolli facoltà di Roio: rinviata al 19 aprile udienza preliminare

01 Aprile 2011   17:11  

E' stata rinviata al 19 aprile, l'udienza preliminare riguardante il crollo della sede della facolta' di Ingegneria a Roio, procedimento nel quale sono imputate sette persone per disastro colposo.

Si tratta dei progettisti Ludovico Rolli e Giulio Fioravanti di Roma e Massimo Calda, di Bologna e gli ingegneri Carmine Benedetto, aquilano, Sergio Basile, Ernesto Papale e Giovanni Cecere.

Nel corso dell'odierna udienza, il pm titolare dell'inchiesta Fabio Picuti ha chiesto per gli indagati il rinvio a giudizio. Il Gup del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, si e' riservato di decidere, fissando appunto l'udienza per il 19 aprile.

Nella precedente udienza i progettisti, Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti e Massimo Calda, avevano ipotizzato l'intenzione di chiedere attraverso i propri legali, il rito abbreviato, linea difensiva abbandonata nel corso dell'odierna udienza preliminare, per scegliere quella del rito ordinario. Nel corso dell'udienza si e' costituito parte civile il Comune dell'Aquila ravvisando un danno quantificato in 1 milione di euro.

Nella precedente udienza, L'Ateneo aquilano, tramite l'avvocatura aveva presentato nel corso della prima udienza preliminare una forte richiesta di danni nei riguardi degli accusati: l'Universita' ha infatti invocato un risarcimento di oltre 9 milioni di euro complessivi, 5,6 per i danni patrimoniali e 4 per i danni non patrimoniali di immagine e, in particolare, per le mancate iscrizioni dopo il crollo. Infatti, prima del sisma gli iscritti erano circa 27 mila mentre adesso sono circa 23 mila.

Alla base delle critiche dell'Ateneo il fatto che una struttura realizzata meno di venti anni fa non avrebbe dovuto subire danni di quella portata, costringendo l'Universita' a sottoscrivere con un privato un contratto di locazione per due milioni di euro l'anno. I periti della procura, del resto, (lo stesso pm lo ha ricordato oggi nel suo intervento) avevano ipotizzato che qualora il terremoto ci fosse stato durante le ore di lezione potevano esserci anche 2 mila morti. Una valutazione che la difesa ha sempre ritenuto esagerata.


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