Inchiesta macerie, il Gip: "Piano per trasferire la dirigente scomoda"

07 Marzo 2012   10:42  

Dalle intereccettazioni che emergono nelle indagini sul caso Celi si evince che le pressioni sul comune di Magliano dei Marsi, almeno in un'occasione, non sono andate a buon fine.

Il gip Giuseppe Romano Gargarella mostra come i due politici Angelo Iacomini, avvocato e assessore agli arresti domiciliari, e Antonio Morgante (non indagato), avvocato e vicesindaco di Magliano dei Marsi nonché stretto collaboratore del presidente della Regione Gianni Chiodi, abbiano avuto diversi problemi con l'architetto Rossella Di Salvatore, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune, che probabilmente fece muro nel momento in cui si doveva approvare la delibera comunale sull’ampliamento della superficie di cava autorizzata. A questo punto la strategia che secondo il Gip è stata adottata era quella di favorire il trasferimento della donna a Celano in modo da liberare il campo.

In un'intercettazione tra Iacomini e Morgante riportata dal giornale il Centro si evince la volontà del primo che preme sul secondo “mi dicono che Rossella vorrebbe parlare con te perché vorrebbe puntare (a un trasferimento a) Celano...mi dicono che l’attuale responsabile di Celano se ne dovrebbe andare o alla Regione o alla Provincia e Rossella starebbe puntando Celano...noi cerchiamo un po’ di agevolare, fare in modo che al puntamento vengano aperte le finestre, le porte, tutto quello che si può aprire”.

Domani pomeriggio ci saranno gli interrogatori del sindaco di Magliano dei Marsi Gianfranco Iacoboni, delll’assessore comunale Angelo Iacomini, ex vicesindaco, entrambi sospesi, e i fratelli Sergio e Franco Celi, imprenditori titolari della Celi calcestruzzi, tutti finiti agli arresti domiciliari.


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