Inchiesta macerie: il malaffare e la collusione tra politici e imprenditori

02 Marzo 2012   11:29  

E' l'ennesima storia di collusione tra politici e imprenditori quella scoperta dall'Antimafia dell'Aquila. Al centro dell'inchiesta "Penelope", che ieri ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Magliano dei Marsi, un assessore dello stesso Comune e due imprenditori di Massa d'Albe, un nuovo caso di corruzione.

Sequestrati anche beni per 10 milioni di euro, tra cui una cava nella Marsica, parte di un impianto di calcestruzzo all’Aquila e sei ville a schiera a Carsoli.

Merce di scambio, gli inerti. L'amministrazione autorizzava l'illegittima - secondo l'accusa - estrazione di 15mila metri cubi di terreno, e i fratelli Franco e Sergio Celi, titolari di una ditta di calcestruzzi ora ai domiciliari, assumevano il cugino del sindaco Gianfranco Iacobini, l'indagato Luigi Antonio Morgante, e assicuravano sostegno elettorale alla lista dell'assessore Angelo Iacomini, e promettevano somme di denaro per finanziare la locale Polisportiva.

Imprenditori "spregiudicati" li definisce la Procura nella richiesta di arresto presentata al Gip, ma ancor più grave quella che viene definita "connivenza" da parte dei politici.

E' grazie a questi ultimi che i fratelli Celi sarebbero riusciti ad aumentare il quantitativo di ghiaia estratta dalla cava, a sottrarsi al pagamento dei canoni di escavazione, ad estrarre anche da terreni di uso civico senza le dovute autorizzazioni. E poi, ad immettere nella cava di Bazzano, nell'aquilano, rifiuti fuori legge, rompendo gli argini del fiume Vera per avere maggiore acqua necessaria all'impianto di produzione di calcestruzzo.

Quest'ultimo episodio sarebbe stato possibile grazie alla connivenza degli aquilani Armido Frezza, costruttore 65enne, e Volfango Millimaggi, ingegnere 55enne, Marcello Accili, geometra di 60 anni e gli imprenditori marsicani Alessandro Arcangeli, Armando Romanelli e Marco Sanzi. Tutti coinvolti nell'inchiesta come indagati.

Una nuova vicenda giudiziaria, che sfiora l'alta politica regionale. Vice sindaco di Magliano dei Marsi, è Antonio Morgante, il responsabile della segreteria del commissario alla ricostruzione Gianni Chiodi. Non risulta indagato, ma il suo nome appare in modo ricorrente sulle carte della Procura aquilana.Morgante - fa notare il Gip - è titolare dello studio associato Troiani Morgante di Avezzano. Si tratta di uno studio di consulenza del lavoro, costituito da avvocati e commercialisti, di cui sono clienti i fratelli Celi con le loro imprese.

La Procura ha poi intercettato un sms tra l'uomo di Chiodi e Sergio Celi, in cui Morgante chiedeva sostegno elettorale all'imprenditore.

(MS)


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