Inchiesta rifiuti: i profili di Venturoni e della famiglia Di Zio

22 Settembre 2010   11:41  

(foto da IlCentro.it)

Chi è Lanfranco Venturoni

Biografia dell'Assessore Lanfranco Venturoni su siuto della Regione Abruzzo.

E' nato a Teramo il 16 maggio 1951. E' sposato con Tina Di Nardo ed è padre di tre figli.
Laureato con lode in Medicina e Chirurgia nel 1975, ha conseguito le specializzazioni, con il massimo dei voti, in
Medicina interna, Ematologia clinica e di laboratorio, Oncologia. Ha conseguito idoneità nazionale a primario in: Medicina
interna, Ematologia, Oncologia.
Dal 1977 al 1991 ha svolto la professione all'Ospedale civile di Teramo. Dal 1991 è primario di Medicina all'Ospedale
civile di Giulianova, dove ha ricoperto anche l'incarico di responsabile di Diagnosi e cura. Dal 2004 è Capo Dipartimento
di Medicina e Specialità mediche della Asl di Teramo. Dal 1982 è docente alla Scuola di Specializzazione di Medicina
interna dell'Università de L'Aquila.
Dal 1979 al 1995 ha svolto attività sindacale nell'ANAAO ricoprendo vari incarichi: da quello di Segretario regionale a
quello di Vice coordinatore nazionale.
Nel 1995, candidato per la prima volta in una competizione elettorale, è risultato 1° degli eletti nelle liste di Forza Italia in
Abruzzo e ha ricoperto la più alta carica dell'opposizione: vicepresidente del Consiglio regionale. Dalla costituzione del
partito e fino al 2004, quando si è candidato a Presidente della Provincia di Teramo, ha ricoperto la carica di segretario
provinciale di Forza Italia.
Dal mese di luglio 2005 è presidente del Consiglio di amministrazione della Team spa, societa' a prevalente partecipazione pubblica per la gestione dei servizi ambientali municipali del Comune di Teramo.

Assessorato Politiche della Salute
La delega comprende: Assistenza distrettuale, medicina di base e specialistica; Investimenti strutturali e tecnologici; Risorse finanziarie; Assistenza distrettuale riabilitativa, medicina sociale e attività sanitaria territoriale; Controllo e vigilanza; Programmazione sanitaria; assistenza distrettuale - assistenza farmaceutica; Assistenza ospedaliera pubblica e privata, lucrativa e non; Assetto istituzionale organi collegiali; Veterinaria; Pianificazione e sviluppo risorse umane; Gestione flussi informativi, mobilità sanitaria, procedure informatiche ed emergenza sanitaria; Prevenzione collettiva.

 

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Con Lanfranco Venturoni, é stato arrestato Rodolfo Valentino Di Zio, 67 anni, amministratore delegato e proprietario della Deco Spa.

Nell'ambito della stessa inchiesta è indagato Ferdinando di Zio, presidente del Consiglio di amministrazione della Deco e proprietario della stessa insieme al fratello, Rodolfo Valentino.

 

LA FAMIGLIA DI ZIO

Ferdinando Di Zio, nato a Civitella Casanova il primo dicembre del 1945, è l'anello di congiunzione tra la società pubblico-privata Ecoemme e l'impresa Deco: Di Zio riveste incarichi apicali in entrambe le società.

Amministratore delegato dell'Ecoemme il colosso dei rifiuti con sede a Spoltore con in mano il 47,83 per cento delle quote dell'Ecoemme. Dal 31 dicembre 2006, la società mista è «cessata»: ma da tre anni accade che il bando per la scelta del socio privato viene rinviato. La Deco resta in sella con una proroga.

L'Ecoemme, 480 milioni di lire di capitale sociale, viene costituita il 7 agosto 1998 con atto a rogito del notaio Nicola Gioffrè : una società per la raccolta dei rifiuti composta dal Comune di Montesilvano al 51 per cento e dalla Deco (49 per cento). Due anni dopo entra a far parte dell'Ecoemme anche la Comunità montana vestina e le quote sono così suddivise: Comune di Montesilvano 49,86 per cento, Deco 47,83, Comunità montana vestina 2,31.

Con l'amministrazione del sindaco Pasquale Cordoma , eletto al governo di Montesilvano il 13 giugno 2007, la presidenza del cda dell'Ecoemme, un organo politico, viene affidata all'Udc: diventa presidente l'avvocato Domenico Di Carlo che però, in aperto contrasto con il sindaco getta la spugna e si dimette il 9 novembre 2008 portandosi dietro anche il consigliere Antonio Zitella , espressione di Rifondazione comunista. Il cda dell'Ecoemme resta zoppo per quasi un anno: solo da due mesi, alla guida dell'Ecoemme come presidente del cda c'è Franco Mancioppi . Una nomina provvisoria, indipendente dalla politica.
In questo lungo periodo senza i rappresentanti di nomina pubblica, il ruolo di guida viene svolto dai Di Zio ma con la supervisione del sindaco Cordoma: nel cda dell'Ecoemme siede anche un altro membro della famiglia e cioè l'avvocato Ettore Paolo Di Zio.

Ma Di Zio è anche presidente del cda e amministratore delegato della Deco. La Deco - fondata nel 1989 da un'azienda leccese, l'Acetificio Ricchiuto srl di Ugento - è l'impresa leader della famiglia Di Zio con un capitale sociale di un milione e 404 mila euro. L'attività della Deco è «raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti». I consiglieri del cda Deco sono Rodolfo Di Zio , Mauro Tonino Di Zio , Giordano De Luca , Raffaella Di Zio , Maurizio Di Zio e Valentina Di Zio . I membri del comitato di controllo sono Elisio Giambattista , Maria Elena Degli Eredi , Rocco Eugenio Masci , Mario Tozzi e Pierpaolo Di Bartolomeo . Sono del gruppo Di Zio le discariche di Chieti, di Poggio Picenze e Colle Cese a Spoltore, dove sono smaltiti i rifiuti di Montesilvano. VIA RAIALE 110 Via Raiale 110: è questo l'indirizzo di un ufficio del gruppo Deco a Pescara. A questo indirizzo risponde la ditta Ecologica srl: attraverso la Ecologica srl, il gruppo Di Zio cura l'igiene urbana di 24 comuni del Pescarese.

LA GALASSIA DI SOCIETA'
Ma la galassia di società ascrivibili al gruppo Deco comprende anche la San Giovanni Servizi srl: una società mista, istituita con il Comune di San Giovanni Teatino, per la raccolta dei rifiuti.

Sono del gruppo Di Zio anche la ditta Ecologica Sangro spa di Lanciano impegnata nella gestione di impianti di recupero e l'azienda Abruzzo Energia con sede a Spoltore, attiva nel settore del recupero energetico e biomasse.
Il gruppo Di Zio è stato partner anche di Attiva, società pescarese dei rifiuti: Ferdinando Di Zio ha ricoperto dal 2000 al 2003 la carica di consigliere del cda. Dai rifiuti al mattone, l'impero dei Di Zio comprende anche società immobiliari: Area ed Ediltre di Spoltore.
Fanno parte del passato della famiglia anche imprese note ma cancellate dai registri: Soleco di Chieti, Mobe, Di Zio Ferdinando Ettore e Tide di Spoltore. Ferdinando Di Zio ha ricoperto cariche anche nella Inoxa di Spoltore, Difim immobiliare finanziaria ed Edilizia Abruzzo, entrambe di Ortona.

 

I Di Zio lasciano la Deco

Dal quotidiano "Il Centro"- 16 gennaio 2010 pagina 16 sezione: REGIONE

MONTESILVANO. La catena di passi indietro innescata dall'inchiesta sui rifiuti di Montesilvano scala il vertice della Deco spa: Ettore Ferdinando Di Zio, dopo le dimissioni da amministratore delegato dell'Ecoemme, ha lasciato anche la carica di presidente del cda dell'azienda di famiglia rimettendo l'incarico nelle mani di un professionista esterno: alla guida del gruppo Paolo Tracanna. Al timone dell'azienda di Spoltore, leader nel settore dei rifiuti con interessi dall'Abruzzo alla Tunisia, c'è il presidente dell'ordine dei commercialisti di Pescara, Paolo Tracanna. Una decisione collegiale: oltre a Ettore Ferdinando Di Zio , anche il resto della famiglia Di Zio ha rinunciato agli incarichi lasciandosi sostituire da tecnici. Il passo indietro dei Di Zio - fondatori nel 1989 del colosso dei rifiuti Deco da un'azienda leccese, l'Acetificio Ricchiuto srl di Ugento, e soci di minoranza nell'Ecoemme di Montesilvano con il 47,83 per cento delle quote - coincide con l'inchiesta avviata dalla procura di Pescara sull'Ecoemme, società mista per la raccolta dei rifiuti: dodici indagati, compresi i vertici della Deco e il sindaco Pasquale Cordoma .

Tra le contestazioni della procura che indaga con i pm Anna Rita Mantini , Gennaro Varone e anche con il procuratore capo Nicola Trifuoggi , ci sono l'associazione per delinquere, la corruzione, la truffa e l'abuso d'ufficio.

Un'inchiesta che, dopo le perquisizioni, fa tremare la politica in maniera trasversale.

Il 28 dicembre 2009, i Di Zio sono usciti anche dall'Ecoemme contribuendo così alla caduta del cda che, azzerato, è stato riformulato: l'amministratore delegato Ettore Ferdinando Di Zio ha passato la mano, come il nipote Ettore Paolo Di Zio e il consigliere Pasqualino De Luca .

Nell'Ecoemme, i posti spettanti al socio privato e dunque alla Deco sono stati ricoperti da figure tecniche scelte con il benestare dei Di Zio: si tratta di Carlo Cappelluti per il ruolo di amministratore delegato e di Alberto Agresta e Giuliano Della Volpe come consiglieri. «Un cda tecnico», così è per il riconfermato presidente dell'Ecoemme Franco Mancioppi , di nomina pubblica. Il ricambio nel cda dell'Ecoemme ha interessato anche il collegio sindacale e cioè l'organo di controllo: anche Maria Cuoccio , il membro dissidente che si era schierata contro il presidente Giuseppe Rasetta sconfessando la sua gestione di controllore, si è dimessa. Restano al loro posto, invece, Rasetta e Paolo Sebastiani . Ma il primo a innescare la girandola delle dimissioni era stato, il 27 novembre, Fabio Savini , rappresentante della Comunità montana Vestina nell'Ecoemme, dopo la notifica di un avviso di garanzia. La serie di dimissioni non ha riguardato solo la Deco e l'Ecoemme ma anche le altre società ascrivibili alla famiglia Di Zio: passo indietro, il 9 dicembre, anche per Massimo Sfamurri , presidente della società pubblica Ambiente spa, che ha lasciato la carica di consigliere nell'Ecologica srl, società pubblico-privata con la Deco che assiste 23 Comuni del Pescarese. Lo stesso giorno, anche Luciano Vernamonte ha lasciato la poltrona di vicepresidente in Ambiente conservando però il posto di consigliere in Ecologica. Ha deciso di uscire di scena anche Renzo Gallerati , due volte sindaco di Montesilvano, anche nel 1999 quando l'Ecoemme è stata costituita con un voto del consiglio comunale: si è dimesso dalla carica di presidente del cda di Ecologica. L'ultimo atto, però, è il più rumoroso: l'uscita di scena dei Di Zio dalla azienda madre della famiglia - di proprietà della holding Rem spa al 99 per cento (società di Nicoletta Sborgia , Rodolfo Di Zio, Ettore Ferdinando Di Zio, Mauro Tonino Di Zio e Luciana Febbo ) e nella parte restante di Rodolfo Di Zio - si rintraccia anche sui documenti pubblici. La prova è in un documento protocollato dalla Regione Abruzzo il 14 gennaio: rinunciando al progetto di una discarica da due milioni e 110 mila metri cubi di rifiuti a Collecorvino, è lo stesso Tracanna a firmare «in qualità di presidente del consiglio di amministrazione e legale rappresentante della società Deco spa con sede legale a Spoltore». - Pietro Lambertini

 

 


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