"Piena fiducia e rispetto al lavoro della Magistratura". Le esprimono, in una nota congiunta, i vice segretari regionali del Pd Camillo D'Alessandro e Stefania Misticoni, in relazione all'inchiesta che vede indagato il sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso, per i reati di corruzione, concussione, truffa aggravata e falso ideologico nell'ambito di due inchieste diverse. Per i due esponenti politici ""ci troviamo di fronte ad una legittima attivita' di accertamento dei fatti. E' bene ricordare - dicono - che l'avviso di garanzia connota una fase dell'indagine che precede qualunque conclusione della stessa ed e' pensata a tutela delle persone coinvolte. Per questo riteniamo incoerenti e pretestuose le polemiche del centrodestra che chiede l'autosospensione del sindaco, appaiono forcaioli a Pescara e garantisti a Roma! Non vogliamo pensare che la destra pescarese voglia approfittare dell'attivita' della magistratura per dare una spallata ad un sindaco che li ha battuti alle elezioni amministrative recenti. Lasciamo lavorare serenamente la magistratura. Allo stesso tempo - concludono D'Alessandro e Misticoni - esprimiamo massima fiducia nei confronti del segretario regionale Luciano D'Alfonso che deve continuare a svolgere il suo lavoro di primo cittadino e di guida nel PD.
"Il sindaco D'Alfonso sapra' chiarire le ragioni della piena legittimita' di scelte amministrative discrezionali sempre svolte nella cura dell'interesse generale della cittadinanza pescarese. Sono certo che continuera' a svolgere il mandato ricevuto con ampio consenso con l'efficacia, l'impegno e il prestigio di sempre". Lo dice l'on. Lanfranco Tenaglia, ministro della Giustizia del governo ombra del Pd. "Quando la magistratura indaga - prosegue - occorre avere fiducia della sua opera di controllo della legalita' e di accertamento della verita' ed esprimere, nel contempo, l'auspicio che questo avvenga in tempi rapidi e con il consueto senso delle istituzioni. Si evitino quindi da parte del centrodestra - conclude Tenaglia - strumentalizzazioni inaccettabili con richieste di dimissioni degne di miglior causa".