Infiltrazioni mafiose, il Procuratore di Lanciano: "Rischio camorra, siamo vigili"

01 Settembre 2011   14:45  

"Anche in Abruzzo", e quindi anche nel territorio frentano di cui Lanciano e' capoluogo, "c'e' il rischio di infiltrazioni delle mafie, in particolare della camorra: siamo molto vigili su questo aspetto". Lo ha detto il nuovo Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lanciano, Francesco Menditto, nel corso di un incontro con i giornalisti tenutosi questa mattina nel suo ufficio.

"In questo territorio ho trovato un tessuto sociale, rispetto a Napoli, forte e coeso - ha detto Menditto, che arriva dalla sezione Antimafia del Tribunale di Napoli - ma e' chiaro che la camorra cerca di controllare territori sempre piu' vasti per riciclare il denaro, spostandosi dove c'e' ricchezza. Sappiamo delle migrazioni della camorra nel basso e alto Lazio, e' evidente come il territorio abruzzese possa fare gola: nessun allarme, ma rimaniamo molto vigili su questo aspetto".

Il Procuratore, che ha preso possesso dell'ufficio il 19 agosto scorso, ha recentemente visitato, come prima uscita ufficiale, la casa circondariale di Villa Stanazzo di Lanciano, il 'super-carcere' che ospita tra gli altri, numerosi detenuti per reati associativi di stampo mafioso.

"Ho trovato una struttura tenuta molto bene che soffre pero' un sovraffollamento tale da costringere 3 detenuti in una cella che ne potrebbe contenere uno, al massimo due: il terzo detenuto, per intenderci, dorme a una distanza di 57 centimetri dal soffitto - ha detto Menditto, affiancato dal direttore del carcere di Lanciano, Massimo Di Rienzo e dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi - ho grande rispetto delle vittime dei reati per cui viene espiata la pena detentiva cosi' come ho grande rispetto dei diritti dei detenuti, la cui pena ha una funzione rieducativa, oltre che repressiva".

Menditto, che nel corso della sua attivita' a Napoli ha avuto modo di collaborare in piu' occasionni con l'associazione Libera di don Luigi Ciotti, ha poi sottolineato piu' volte che "il faro dell'azione della Procura sara' la Costituzione, scritta con il sangue della Resistenza: saremo guidati dal principio della presunzione di non colpevolezza e dal principio dell'eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge. I cittadini devono sapere che questo e' un presidio di giustizia dove si perseguono reati e si esercita l'obbligatorieta' dell'azione penale nel pieno rispetto dei diritti della difesa, un presidio dove tutti sono trattati allo stesso modo".


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