Influenza A: l'immunologa, vaccinare genitori e bimbi a rischio

30 Settembre 2009   14:16  

Il caso del bambino di soli tre mesi ricoverato in terapia intensiva a Monza per aver contratto l'influenza A si potra' evitare, quando i vaccini saranno disponibili, sottoponendo a vaccinazione i genitori e tutti i familiari a contatto con i neonati a rischio.

E' il parere della prof.ssa Marzia Duse, ordinario di Immunologia pediatrica all'Universita' La Sapienza di Roma. "I neonati prematuri - spiega l'esperta - sono piu' fragili, non hanno ricevuto dalla madre gli anticorpi necessari e nascono piu' suscettibili alle infezioni.

Il consiglio e' creare un 'cordone sanitario' attorno al bambino, vaccinando tutte le persone che possono, nei primi sei mesi di vita, entrare in contatto con lui. Dopo il sesto mese - ricorda Duse - si potra' procedere alla vaccinazione del bimbo stesso, approvata dal nostro ministero sulla scorta degli studi internazionali".

Fondamentale anche la vaccinazione della mamma in gravidanza, prevista nel secondo o terzo trimestre, "non prima perche' e' pericoloso". In ogni caso, ricorda l'immunologa, "i bambini ricevono gli anticorpi della mamma nelle ultime 4 settimane di gestazione, quindi il vaccino somministrato alla madre protegge il figlio solo se non nasce prematuro, come nel caso di Monza.

Il metodo piu' sicuro resta quello di vaccinare tutti coloro che vengono a contatto col neonato, per renderlo indirettamente immune dal contagio".


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