Influenza ''A'': la psicologa, è ''caccia all'untore''

L'allarme della psicoterapeuta Paola Vinciguerra

20 Luglio 2009   15:57  

La pandemia piu' preoccupante non e' quella del virus H1N1, ma quella della paura, che porta a concreti rischi di "caccia all'untore" molto pericolosi sul piano della coesione sociale. E' l'allarme della psicoterapeuta Paola Vinciguerra, direttore dell'Unita' Italiana Attacchi di Panico della clinica Paideia di Roma, che avverte: "L'ansia da epidemia e' meno controllabile dell'epidemia stessa. Ci si illude di tranquillizzarsi informandosi freneticamente sull'evolversi della pandemia, e soprattutto spostando le nostre angosce interne su soggetti persecutori, in questo caso chi presenta possibili sintomi di influenza. Lo stesso meccanismo della caccia all'extracomunitario, che innesca dinamiche xenofobe molto pericolose". Niente di piu' sbagliato: "Piu' ci illudiamo di tranquillizzarci, piu' creiamo ansia, e l'ansia abbassa anche le difese immunitarie, col risultato che piu' ci preoccupiamo piu' siamo oggettivamente a rischio di ammalarci". Anche i media, con le immagini di aeroporti praticamente militarizzati, folle con la mascherina sul volto e controlli a tappeto, danno l'immagine di un'emergenza mondiale che non corrisponde al vero: "I mezzi di comunicazione fanno informazione - spiega Vinciguerra - ma spesso il messaggio e' visto in maniera piu' allarmistica di quello che e', e molti vivono la situazione come se anche in Italia fossimo gia' in pandemia, con una risposta emotiva allargata. Ma bisogna dire chiaramente che in linea di massima di questo virus non si muore, e' una normale influenza e l'unico rischio e' di ammalarsi tutti insieme, bloccando le attivita' del paese".

 


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