Un rocambolesco inseguimento di 43 km attraverso l’Abruzzo si conclude con l’arresto di un 25enne dopo una fuga mozzafiato.
Un giovane di 25 anni è stato arrestato dai carabinieri dopo aver rubato un furgone e aver tentato di sfuggire a un lungo inseguimento notturno. L'episodio, avvenuto tra Pratola Peligna e Pescasseroli, ha visto il ladro guidare a gran velocità per 43 km prima di essere bloccato dai militari.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, l'uomo ha sottratto il furgone mentre un operaio era impegnato a scaricare materiale. Approfittando della distrazione, ha preso il controllo del veicolo e si è diretto verso la statale 17, all’altezza dello stadio di Castel di Sangro. È qui che i militari hanno tentato di fermarlo, ma l'uomo ha ignorato l’alt e ha proseguito la sua corsa.
Fuga tra le montagne e furto di una seconda auto
Arrivato nei pressi di Alfedena, il fuggitivo ha abbandonato il furgone e si è rifugiato sui monti. In un nuovo colpo di scena, ha trovato una Fiat Punto lasciata incustodita con le chiavi ancora inserite, e l’ha rubata per continuare la fuga. A bordo della seconda auto, il 25enne ha proseguito fino a Pescasseroli, dove ha poi tentato di scappare a piedi con l’intento di raggiungere la propria abitazione.
Nonostante il tentativo, i carabinieri lo hanno intercettato e arrestato prima che riuscisse a dileguarsi tra le strade del paese.
Arresto e accuse
Su ordine del sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, il giovane è stato trasferito al carcere di Sulmona, dove attenderà l’udienza di convalida. Le accuse che gravano su di lui sono di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.
L’episodio ha scatenato forte preoccupazione nella comunità locale, con diversi cittadini che hanno assistito al passaggio dell’inseguimento tra le strade dell’Alto Sangro. Il giovane arrestato, che ha già precedenti per reati simili, dovrà ora affrontare un processo che potrebbe aggravare ulteriormente la sua situazione legale.
L'operato dei carabinieri ha permesso di porre fine a una fuga che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, evitando incidenti e mettendo in sicurezza la zona coinvolta nell’inseguimento. Il caso ha riacceso il dibattito sulla sicurezza stradale e sull’efficacia dei controlli per prevenire episodi di questo genere.