Inter, Mancini è già meglio di Mazzarri ma il miracolo deve farlo lui

Il tecnico chiede rinforzi dal mercato, ma Thoir punta su di lui

02 Dicembre 2014   06:30  

Dopo l'esordio positivo nel derby, arriva la prima sconfitta dell'era Mancini per l'Inter. I nerazzurri, all'Olimpico, sono stati travolti per 4-2 da una straripante Roma. Eppure, il risultato sembra essere molto più severo di quello che si è visto in campo. Due volte sotto, Ranocchia e compagni sono riusciti nel doppio aggancio, prima di caracollare definitivamente sotto i colpi da maestro di Miralem Pjanic.

Un punto in due gare contro Milan e Roma ci può stare, ma più che ai risultati, l'ex tecnico di Manchester City e Galatasaray deve pensare alle prestazioni. Ed effettivamente, qualcosa in più rispetto al derby si è visto: c'è da dire che, come settimana scorsa, i gol dei nerazzurri sono arrivato più per demerito altrui che per merito proprio, ma comunque è segno di una squadra che è sempre in partita e che sa trovare nelle falle degli altri il pertugio per colpire. Il 4-3-1-2 di Mancini sembra dare maggiore solidità in linea di massima alla squadra, anche se c'è da recuperare molto in fase difensiva; chi ne ha pagato maggiormente le spese è Dodò, forse l'unico che ha realmente patito il cambio d'allenatore, dopo essere stato dirottato diversi metri più e dopo aver visto notevolmente ridotto il suo raggio d'azione in fase offensiva. Le amnesie difensive sono ancora tante (6 gol subiti nelle ultime tre, Europa League inclusa) e vanno certamente limitate, ma la squadra comunque sembra avere una maggiore organizzazione a livello offensivo e, rispetto alle ultime gare con Mazzarri, riesce con maggiore naturalezza ad organizzare l'attacco.

Al momento sembra ancora difficile raggiungere gli obiettivi richiesti dal Presidente Thoir: l'Europa è ancora a portata di mano, vero, ma al momento sono tante le concorrenti dei nerazzurri e la strada è ancora lunga. Lo sa bene Mancini che, conscio dell'organico che guida, ha dichiarato nel dopo-gara dell'Olimpico che la sua è una squadra costruita per un altro allenatore, implicitamente chiedendo uno o più regali allo stesso presidente indonesiano che, al momento, non sembra esattamente propenso ad investire ulteriore denaro sul mercato essendosi svenato prima per un bilancio che non è stato ancora colmato (e sul quale la Uefa sta indagando) e poi pagando due stipendi a due allenatori dall'ingaggio non proprio abbordabile per usare un eufemismo. Infatti, se Mancini è uno degli allenatori più pagati d'Europa, Mazzarri era certamente il più pagato d'Italia: insomma, dal punto di vista economico la situazione non è poi così distante da quella sportiva.

Se Mancini pensava di tornare all'Inter dei vari Ibra e Vieira si sbagliava di grosso: adesso, per l'ex fantasista di Lazio e Sampdoria, è arrivato il momento di mostrare le sue doti migliori su una panchina. C'è bisogno di tornare a vincere, o almeno di migliorare, e si sa che a Milano c'è sempre fretta di esultare, su entrambe le sponde del naviglio. E' giunta l'ora per il tecnico tre volte Campione d'Italia, di dimostrare di saper ridare fiducia e risultati ad un ambiente che in quest'avvio di stagione ha avuto francamente poche soddisfazione: vincere con i campioni è facile, ma i grandi allenatori sanno vincere anche con poche stelle in rosa... La verità? E' che il presidente Thoir, almeno per quest'anno, ha deciso di puntare su una sola stella, la sua...

Daniele Polidoro


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