Interrogatorio sospeso, Angelini stanco. Dure accuse a Del Turco

Cronaca dal Palazzo di giustizia di Pescara

09 Settembre 2008   17:31  

Per il tanto atteso incidente probatorio, nell' aula del palazzo di giustizia di Pescara c'erano tutti  i protagonisti della presunta sanitopoli abruzzese, e di una mattinata che resterà negli annali delle cronache politiche giudiziarie del Bel paese.Il grande accusatore Vincenzo Angelini è chiamato a  ripetere le accuse confidate agli inquirenti nel corso di sette interrogatori e cioe' di aver dato tangenti agli indagati per circa 14 milioni di euro in cambio di favori personali per la sua attivita' di imprenditore della sanita' privata.  Sull'affollato banco degli imputati un pezzo di storia della politica abruzzese: l'ex-presidente di regione Ottaviano Del Turco, gli ex-assessori Antonio Boschetti e Bernardo Mazzocca, il suo ex-segretario Angelo Bucciarelli, l’ex capogruppo del Pd in Regione, Camillo Cesarone, l’ex-presidente della Fira Giancarlo Masciarelli, l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, l’ex-legale rappresentante della Humangest, Gianluca Zelli, l’ex-segretario della presidenza della Giunta regionale, Lamberto Quarta e l’ex- direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Francesco Di Stanislao, l’ex-presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Pace, l’ex-assessore alla Sanità della giunta di centrodestra, Vito Domenici, il dirigente della Regione, Mario Romano e l’avvocato Pietro Anello.
Tutti davanti al gip, Maria Michela Di Fine e il pool di Sanitopoli della Procura: Nicola Trifuoggi, Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli

A SEGUIRE LA CRONACA DELLA GIORNATA ORA PER ORA

Ore 17.30 - ANGELINI STANCO, L'INTERROGATORIO PROSEGUE DOMANI. IL RAS DELLE CLINICHE ACCUSA DEL TURCO: "QUANDO  PORTAVO  I SOLDI,  LUI NEANCHE LI GUARDAVA"

Dopo oltre cinque ore e mezza di deposizione Vincenzo Angelini ha detto stop: stanchissimo, provato dal fuoco di fila delle domande dei Pm il re delle cliniche abruzzesi si è di fatto arreso. Angelini era troppo stanco per poter continuare a rispondere alle domande, e quindi il gip Maria Michela Di Fine ha rimandato l'incidente probatorio a domani mattina alle ore 10. Non sono finite le domande della Procura, racchiuse in 44 imputazioni provvisorie, ma Angelini prima dello stop per 'calo fisico' ha fatto in tempo a dire rivolto agli avvocati della difesa "voi difendete un sistema che è trasversale. Io ormai sono un ex, sono qui per i miei figli, vengo in tribunale per sradicare e mettere in luce un sistema che mi ha schiacciato
La deposizione di oggi di Vincenzo Angelini, nel corso dell'incidente probatorio, ha provocato in un paio di momenti la reazione dell'ex presidente della giunta regionale, Ottaviano Del Turco. Il giudice, Maria Michela Di Fine, ha chiesto a lui e ad altri di non fare commenti. Angelini ha parlato, tra l'altro, della consegna delle tangenti a Del Turco, e ha riferito che l'ex presidente aveva un atteggiamento distaccato, nel senso che non si curava dei soldi, non li guardava neppure ne' li' toccava. Appariva, invece, interessato all'arte. Riferendosi a Camillo Cesarone, ex capogruppo del Pd, Angelini ha detto che e' stato eletto grazie al suo apporto.

Ore 14: "ANGELINI: '' MI HANNO MINACCIATO DI MORTE 

Dopo il simpatico siparietto del'acqua minerale, il clima in aula è tornato a farsi cupo, allorchè il ras delle cliniche private abruzesi Enzo Angelini nel corso della sua deposizione ha aaffermato di avere ricevuto minacce, anche di morte, qualora non avesse versato le tangenti. L'episodio è stato raccontato da uno degli indagati a un suo amico: "Questo - ha detto riferendosi ad Angelini - in aula ha detto che qualcuno lo ha minacciato 'o mi dai i soldi o ti ammazzo'". Le minacce nei confronti di Angelini risulterebbero anche da alcune intercettazioni che sono segrete

Ore 13 - ANGELINI: "UN PÒ D'ACQUA, PER FAVORE". UN IMPUTATO: "PAGO IO!". MACERA DEL PDCI: "C'È POCO DA RIDERE"

Sullo scandalo di Sanitopoli, è vero, c'è poco da scherzare, ma una battuta ben riuscita merita comunque di essere riportata dalle cronache. Vincenzo Angelini ha chiesto una bottiglietta d'acqua per continuare a parlare e dal banco degli indagati è partito un anonimo "Pago io!". La battuta non è stata presa bene dal re delle cliniche private che sta confermando le accuse durante l'incidente probatorio in corso a palazzo di giustizia a Pescara.

Restando sul tema, al segretario del Pdci Antonio Macera ha tenuto a rendere nota la sua perplessità davanti all'atteggiamento eccessivamente sereno e scanzonato degli imputati.

"Quelle risate in aula sono uno schiaffo all'Abruzzo, - scrive in una nota Macera - l'ex presidente della Giunta regionale, l'ex capogruppo del PD al consiglio regionale, un ex assessore regionale, l'ex segretario generale alla presidenza della Giunta regionale si sono presentati in aula, dopo gli arresti di meta' luglio, da imputati. Che tristezza quei sorrisi sui volti degli imputati! Risate esplicite da parte di chi ieri era in aula accusato di reati infamanti. Mi sarei invece aspettato indignazione, contrizione, rabbia per essere stati coinvolti (innocenti secondo loro) in una vicenda che nel merito e' vergognosa e che ha trascinato l'Abruzzo nella fase piu' buia della sua storia"

Ore 12 -  ENZO ANGELINI: "PAGAVO 100MILA EURO AL MESE DI MAZZETTE"

"Allo stato sta confermando tutte le accuse". Vincenzo Angelini, il 're' della sanita' privata abruzzese, non ha fatto dunque marcia indietro e nel corso dell'incidente probatorio sta ribadendo quanto gia' detto ai magistrati nel corso di precedenti sette interrogatori, di aver cioe' versato tangenti a politici di destra e sinistra. A confermarlo e' l'avvocato Cirulli, difensore dell'ex governatore Giovanni Pace, indagato nell'ambito della stesa inchiesta. Angelini, dopo aver risposto alle domande dei giudici, sara' controinterrogato dai legali del pool della difesa. Di certo, tuttavia, l'udienza per incidente probatorio non si esaurira' nella giornata odierna.
"Mi devi dare 100 mila euro al mese, così ti posso pagare", è uno dei passaggi della deposizione di Vincenzo Angelini durante l'incidente probatorio: il re delle cliniche private abruzzesi conferma così ai pm la richiesta dell'ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga, per il pagamento delle prestazioni da parte dell'Asl. Angelini ha confermato che questa richiesta gli fu fatta da Luigi Conga - altro arrestato - in un incontro avvenuto nella sua casa di Pescara: Angelini risponde alle domande del Pm e in mano ha un foglietto di carta dove si è appuntato alcune date e cifre

Ore 11 - COMINCIA L'INCIDENTE PROBATORIO. PARLA ANGELINI

Il gip del Tribunale di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha rigettato tutte le eccezioni sollevate ieri dal collegio della difesa ed ha dato inizio all'incidente probatorio con l'audizione di Vincenzo Angelini. E' stata stralciata solo la posizione di un indagato "secondario", Pietro Anello, per difetto di notifica. Il pool degli avvocati aveva chiesto la ricusazione del gip inoltrando istanza alla Corte d'Appello dell'Aquila che deve ancora pronunciarsi. Gli stessi legali avevano adombrato anche una ipotesi di incostituzionalita' e di mancato rispetto dei diritti della difesa in quanto non avrebbero avuto il tempo necessario per studiare le carte processuali che vanno dal 14 luglio, giorno degli arresti, in poi. Altra eccezione riguardava l'incompatibilita'' territoriale. Il processo, stando ad alcuni difensori, si doveva celebrare a Chieti dove c'e' il quartier generale, e relativa clinica privata, di Enzo Angelini.

Ore 10 - ARRIVANO IN AULA I PROTAGONISTI.  DEL TURCO AI GIORNALISTI: ''ANGELINI UOMO FINITO IN MANO AI POTERI  FORTI''
La prima notizia della giornata è  una serie di importanti  dichiarazioni di Ottaviano  Del Turco rese al quotidiano la Repubblica, da cui è stato intervistato: "Il mio e' stato un errore politico - ha affermato l'ex presidente -  ho sottovalutato la centralita' del grumo di interessi che avevo deciso di aggredire" E aggiunge: "Quando sono diventato presidente, l'Abruzzo era una regione canaglia per la qualita' e l'importo della sua spesa sanitaria. Abbiamo ridotto di un terzo la spesa  e i posti letto in convenzione con le cliniche private. A qualcuno non e' piaciuto". "Angelini è la risposta dei poteri forti, che a Pescara sono sempre esistiti, alla minaccia che il lavoro della giunta rappresentava per uno dei gangli vitali di chi ha vissuto per decenni dei profitti legati a una voce decisiva della spesa pubblica come quella sanitaria. Vede, quando Angelini, tra contraddizioni e inesattezze, ha cominciato ad accusarmi di fronte ai pubblici ministeri, era un uomo finito. Tecnicamente fallito, come ebbe a dirmi l'ingegnere Carlo De Benedetti quando ritenni di sollecitarne gli investimenti in Abruzzo. Non è vero che ricattavo Angelini. La verità è che nessuno voleva investire nelle sue cliniche perché il suo gruppo era di fatto fallito".
Infine Del Turco conferma che Angelini lo veniva a trovare a Collelongo, ma non con le mazzette in una busta, bensì per chiedere protezione: "Era ossessionato dalle indagini che la Procura e la Finanza avevano avviato a suo carico. Riteneva che fossi in grado di proteggerlo e non mi dava tregua. Figurarsi, proteggerlo io"


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