Intesa fra associazioni datoriali e sindacati per superare crisi

14 Luglio 2010   13:51  

S'intitola "Il futuro è iniziato... ieri" ed è il documento - un Protocollo d'intesa promosso da Confindustria Teramo e condiviso e sottoscritto venerdì scorso, 9 luglio, nella sede dell'Associazione, a Sant'Atto, da Api, Ance, Cna, Apa Casa, Confcooperative Abruzzo, Legacoop Abruzzo, Cgil, Cisl, Uil e Ugl - con cui le Associazioni datoriali operanti nel territorio provinciale e le Organizzazioni sindacali si sono impegnate a promuovere le condizioni per "superare la crisi e creare nuove opportunità di lavoro e di sviluppo per la provincia di Teramo".

Partendo dalla considerazione che il comparto industriale provinciale, da alcuni anni, accusa forti criticità e fermo restando che è obiettivo comune "fare sistema" come Paese, ma anche come realtà locale, i firmatari del protocollo intendono "individuare e proporre, attraverso la concertazione ed il continuo dialogo con le Istituzioni, una politica di sviluppo che metta al centro l'incremento occupazionale, il recupero di competitività delle imprese e del territorio ed il miglioramento della qualità della vita".

Gli obiettivi, così come individuati nel Protocollo, sono (tra gli altri) i seguenti:

  • istituire un tavolo permanente di confronto per valutare l'andamento congiunturale dell'economia della provincia, monitorare costantemente la situazione e condividere le azioni da intraprendere;
  • sostenere tutte quelle misure che vanno nella direzione di contrastare la fase recessiva e l'attuale e preoccupante contrazione dei livelli occupazionali, cercando di favorire, ove ne ricorrano le condizioni, il ricorso agli ammortizzatori sociali. Le parti condividono l'opportunità di chiedere alle forze politiche, a tutti i livelli, di adoperarsi affinché venga prolungata la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane;
  • individuare ogni utile iniziativa per attrarre nuovi investimenti - soprattutto in comparti innovativi - per favorire la creazione di nuove opportunità di lavoro e reddito, per consentire l'inserimento nel mondo del lavoro degli inoccupati e di coloro che hanno perso il posto di lavoro;
  • attivarsi per favorire e facilitare, da parte delle imprese, l'adesione gratuita ai Fondi interprofessionali per la formazione continua;
  • contrastare con durezza il lavoro sommerso, illegale ed irregolare;
  • rafforzare l'impegno sul tema della legalità e della sicurezza sui luoghi di lavoro;
  • intensificare il confronto con l'Università.

Considerato poi quanto deliberato dal Consiglio Regionale d'Abruzzo - riunitosi in data 22 ottobre 2009 in seduta straordinaria, con all'ordine del giorno "Provvedimenti urgenti da adottare per fronteggiare la grave crisi economica che sta investendo la provincia di Teramo" e tenuto conto che lo stato di crisi non ha ancora esaurito i suoi effetti devastanti, le parti auspicano che si possano definire efficaci, concreti e verificabili interventi pubblici - dal FAS al Master Plan - con l'obiettivo di ricreare le condizioni ottimali per la crescita e lo sviluppo e dare corso agli impegni già sottoscritti a livello istituzionale per la provincia di Teramo.

Si sottolinea inoltre l'esigenza:

  • che il sistema del credito, in questo particolare momento di difficoltà, assuma un ruolo di supporto e attivi attraverso un'intesa ad hoc strumenti quali il Fondo per il "finanziamento delle idee" dal brevetto alla produzione, riattivando - laddove possibile - anche siti produttivi dismessi o abbandonati;
  • che per il finanziamento delle piccole imprese si sperimentino le obbligazioni cosiddette di distretto, trovando, anche forme associative locali che ne favoriscano lo sviluppo;
  • che gli Istituti di credito garantiscano significative percentuali di reinvestimento nel territorio rispetto a quanto raccolto;
  • che siano adottare procedure amministrative omogenee in tutti i Comuni del territorio, specifiche per i nuovi investimenti, garantendo, di concerto con Provincia e Regione, il completamento di tutti gli iter autorizzativi entro 30 giorni dall'avvio della richiesta;
  • che trovi fine il lungo commissariamento dei Consorzi Industriali. L'obiettivo, in particolare, può essere quello di unificare le competenze e le funzioni dei Consorzi per lo sviluppo industriale e dei Distretti industriali attraverso la nascita di soggetti misti (con la partecipazione degli Enti Locali e di vaste reti di imprese), in grado di assicurare sia la gestione delle aree produttive sia l'attuazione degli interventi di politica industriale a sostegno dell'innovazione e del sistema produttivo. Questa nuova entità dovrà avere tra i suoi obiettivi la creazione di un "marchio territoriale" riconosciuto ed apprezzato sul mercato, in grado di rendere i prodotti del territorio facilmente individuabili.

Il Protocollo d'intesa, tra gli altri obiettivi, individua come prioritari sia il completamento delle infrastrutture viarie, i cui progetti sono in corso, sia la crescita della montagna abruzzese, che può costituire "la frontiera di un nuovo modello di sviluppo". Un impulso positivo al superamento dell'attuale fase di congiuntura negativa, infatti, può venire dallo sviluppo di energie da fonti rinnovabili e, in tale direzione, va definito un Piano strategico di sviluppo per la montagna che porti ad una maggiore valorizzazione delle risorse naturalistiche.

Nel documento si segnalano forti ritardi nell'attuazione del POR FESR. In particolare non sono stati mai reintegrati i finanziamenti tolti ai progetti integrati territoriali (PIT), predisposti dalle Province ed approvati dalla Regione Abruzzo. Ai PIT di Teramo, in particolare, sono stati sottratti 5 milioni di Euro, già destinati (con bandi pronti fin dalla primavera 2009) alle azioni riguardanti lo sviluppo di aree interne e l'energia sostenibile (impianti fotovoltaici nelle scuole e nelle sedi pubbliche).

Criticità forti interessano, infine, il Programma attuativo per i fondi FAS che, con una dotazione di circa 854 milioni di euro per il periodo 2007-2013, costituisce di gran lunga la principale fonte di finanziamento per i progetti di sviluppo. Il Programma, adottato dalla Giunta Regionale con ritardo, ha stravolto le Intese definite nel 2008 dalla Regione con le Province abruzzesi e con gli attori sociali ed ha fortemente penalizzato le province. Per Teramo sono stati infatti eliminati finanziamenti per la reindustrializzazione della Val Vibrata, per il Distretto agroalimentare di qualità, per il recupero dei Borghi, per il prolungamento della linea ferroviaria nell'area urbana di Teramo e drasticamente ridimensionati quelli per il completamento del sistema delle piste ciclabili e per le nuove infrastrutture portuali di Giulianova.


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