Italcementi, i lavoratori si affidano ai santi del Parlamento ma continuano a protestare

Domani una delegazione a Roma mentre la Tiburtina sarà bloccata

04 Settembre 2013   13:53  

L'Italcementi é la vera e propria spina dorsale dell'economia di Scafa ed una risorsa importantissima per tutti gli altri comuni del cosiddetto bacino minerario, ela sua chiusura va dunque scongiurata a tutti i costi, sia attraverso gli appelli al Governo che per mezzo di manifestazioni eclatanti.

E' il parere unanime di sindaci, sindacati e lavoratori, riunitisi stamani presso l'opificio di Scafa, su iniziativa del primo cittadino di Abbateggio e consigliere PD della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, "per manifestare ancora una volta la volontà di salvaguardare un numero considerevole di posti di lavoro, a prescindere dalle differenti appartenenze politiche".

Tra gli intervenuti, anche l'ex sindaco di Pescara (e prima ancora presidente della Provincia) Luciano D'Alfonso, nativo di Lettomanoppello, giunto per manifestare la sua vicinanza ai lavoratori e, probabilmente, per iniziare di fatto la propria campagna elettorale per la Regione.

"Già in passato siamo riusciti ad evitare disimpegni per quanto riguarda Italcementi, ed abbiamo intenzione di fare altrettanto anche stavolta", ha dichiarato D'Alfonso, che ha voluto ricordare come "nei prossimi 30 mesi gli investimenti sia pubblici che privati nelle aziende abruzzesi si attesteranno su circa 2 miliardi complessivi di euro, e parte degli investitori dovrebbe prestare interesse a questo sito industriale, le cui potenzialità vanno incremetate dialogando direttamente con la famiglia Pesenti che ne é proprietaria. Ci sono illustri cittadini abruzzesi, importanti sia socialmente che politicamente, che possono aiutare ad avere tale rapporto diretto con i Pesenti, in modo tale da dimostrare la nostra volontà di collaborazione ed i numeri interessanti che può vantare l'opificio".

Secondo l'esponente PD, infatti, "tali numeri dimostrerebbero l'infondatezza della tesi secondo cui il mercato non riceve il prodotto cemento. Senza dimenticare la mobilitazione che ci sarà nel settore privato, grazie al Decreto Sviluppo ed a quelli del Fare e del Fare bis. Domani una delegazione di sindaci e sindacati si recherà a parlare con il ministro Quagliariello ed il sottosegretario Legnini, mentre l'incontro con il Ministero dello Sviluppo Economico in programma il 10 settembre, connesso a quello di domani, che ci consentirà di poter parlare direttamente con la proprietà e non con semplii ambasciatori, per quanto competenti. Intendiamo fare filiera a favore".

Il delegato dei sindaci del bacino per l'incontro di domani sarà il primo cittadino di Scafa Maurizio Giancola (Fratelli d'Italia), che ha ripromesso ancora una volta "impegno fino alla morte, da parte mia e degli altri sindaci dei comuni ineressati, andando oltre le divisioni politiche, per impedire la chiusura dell'Italcementi".

"Intendiamo portare all'attenzione del Ministero i medesimi argomenti presentati dai lavoratori e dai rappresentanti sindacali", ha ribadito Giancola, aggiungendo di seguito che "la paventata chiusura é pretestuosa, poiché ci sono dati che mettono al contrario in evidenza le enormi potenzialità del sito, e la stessa Regione ha garantito investimenti sul territorio per vari milioni di euro, e dunque le prospettive di vendita sono assolutamente interessanti, a dispetto della scarsa considerazione di cui esso gode".

"Non va nemmeno dimenticato", ha sottolineato infine il sindaco di Scafa, " che il terreno su cui sorge lo stabilimento é di proprietà del demanio, che ha quindi facoltà di metterlo subito sul mercato in caso di chiusura, e renderne così possibile l'acquisizione da parte di un concessionario che garantisca gli stessi livelli occupazionali e produttivi".

La partecipazione alla conferenza di D'Alfonso non é stata presa benissimo da Giancola, che senza fare polemiche ha voluto precisare che "il contributo di politici di rango superiore, come D'Alfonso, é ben accetto, purché essi abbiano una conoscenza preventiva esatta degli eventi. L'importante é però lottare per la salvezza del cementificio".

Per conto dei sindacati ha concluso la riunione l'intervento di Giovanni Panza, della Feneal Uil, che ha inteso "contraccambiare la vicinanza dimostrata dai sindaci, che hanno da subito appoggiato le nostre proteste, tra cui il blocco della Tiburtina che ripeteremo anche domani, senza guardare alle divisioni politiche".

"Per quanto invece riguarda l'incontro a Roma, mai prima d'ora", ha sottolineato Panza, "in questo territorio, una vertenza aveva avuto na condivisione d'intenti ed una partecipazione da parte delle istituzioni locali così coesa e compatta. Andremo a Roma appunto per ottenere l'appoggio del Governo, per sostenere la storia industriale e la professionalità di questa realtà operaia, senza però farci strumentalizzare nella lotta da politici di destra o si sinistra, pur accettando qualsiasi contributo per la risoluzione della vertenza".

La partita, dunque, domani si gocherà su due campi: a Roma e lungo la Tiburtina.  L'augurio che rivolgiamo ai lavoratori dell'Italcementi é di vedere riconosciuto il loro diritto in entrambe le sedi.

Lorenzo Ciccarelli

 

Nell'audio le dichiarazioni di Luciano D'Alfonso, di Maurizio Giancola (sindaco di Scafa) e del leader sindacale Feneal Uil Giovanni Panza.


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