Italiani nel mondo: un monumento in omaggio ai volontari caduti per

30 Ottobre 2007   14:24  
“Un messaggio universale, un gesto giusto e oramai maturo”. Così il ministro per Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha annunciato la prossima costruzione di un monumento che omaggi la memoria dei volontari italiani caduti nel mondo. L’opera sarà il risultato finale di un concorso europeo, il cui termine di scadenza è stato fissato al 6 febbraio 2008, da cui emergerà il vincitore che, premiato con 50mila euro, vedrà il proprio progetto ergersi in prossimità dell’aeroporto di Fiumicino. Un “luogo simbolo –ha osservato Rutelli- dal quale sono partiti, almeno una volta nella vita, tutti i volontari caduti”. Sono questi “cittadini che aderendo ad associazioni di impegno diretto contro fame, sottosviluppo e povertà, hanno contribuito alla realizzazione di progetti concreti -ha proseguito il ministro- finanziati dalle organizzazioni internazionali e che hanno purtroppo pagato un tributo di sangue non desiderato per missioni di pace”. Così come “vengono eretti monumenti in ricordo di vittime civili e militari -ha aggiunto- è doveroso che l’Italia erga un monumento a memoria di questa generosità e di questi sacrifici. È l’orgoglio nazionale che si fa azione internazionale”. “Non mi risulta che ci siano simili esempi in altri paesi del mondo”, ha aggiunto Sergio Marelli, presidente dell’associazione che riunisce le Ong italiane. Il nome di sua moglie Angela Buzzoni, morta nel 1983 in Burundi dopo avere contratto una malattia, è il primo della lista dei 70 volontari che hanno perso la vita durante la loro attività. L’ultima vittima è di quest’anno: Walter Urban, operatore della Coopi deceduto in Uganda. Tra questi,alcuni nomi più noti perché di loro si sono occupate le cronache. Come quello di Annalena Tonelli, la missionaria forlivese uccisa da un colpo d’arma da fuoco in Somalia nell’ottobre del 2003, pochi mesi dopo avere ricevuto dall’Onu il prestigioso “Premio Nansen” o del medico biellese Maria Bonino, che nel 2005 morì in Angola dopo avere contratto un virus simile all’ebola; o quello di Angelo Frammartino, accoltellato a morte in Israele il 10 agosto 2006, a soli 24 anni. Almeno 15mila sono stati i nostri concittadini impegnati in missioni nei quarant’anni di attività delle Ong italiane. “Attualmente sono 5mila appartenenti a 160 organizzazioni diverse –ha precisato Marelli- e operanti in 80 paesi del mondo. L’età media dei volontari è di 34 anni e le più comuni cause di morte sono gli incidenti stradali, seguiti dalle morti violente e dalle malattie”. “Un contingente di pace” lo ha definito Marelli, formato però da persone “che si sono sempre sentite in qualche modo cittadini di serie ‘B’. E´ questo -ha affermato- il segnale che attendevamo dal governo: considerare i nostri volontari al pari di altri caduti, riconoscere il loro ruolo altrettanto indispensabile nel costruire pace e sicurezza non solo nei paesi dove operiamo, ma anche per il nostro paese”. Il monumento sarà costruito lungo la via dell´Aeroporto di Fiumicino, nella piazza Umberto Nobile. E´ la seconda delle due rotonde che precedono l´ingresso nell´area aeroportuale; la prima ospita il monumento ai caduti di Kindu, il contingente di caschi blu italiani sterminati nel 1961 in Congo. L´opera dovrà uniformarsi a canoni estetici consoni a monumenti del genere come il gretto di Gibellina, ma a differnza di questo dovrà garantire una manutenzione non impegnativa. Inoltre dovrà assicurare la viabilità e il rispetto della vegetazione che nella zona occupa già un ruolo importante. Il ministero conta di inziare entro la fine del 2008 i lavori di costruzione del monumento i quali, per stessa ammissione del ministro Rutelli, “non costeranno oltre un milione di euro”.

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