Jennifer Lawrence Sulle Sue Foto Hot Rubate: "Non è uno scandalo, è un crimine sessuale"

Celebgate, Google rimuove migliaia di immagini

08 Ottobre 2014   11:10  

Da qualche giorno una decina di star di Hollywood, come Jennifer Lawrence, Rihanna, Kate Upton e Kirsten Dunst, le cui foto private nude sono state piratate e diffuse su Internet, hanno minacciato di fare causa a Google, accusando di non aver fatto abbastanza per fermare questa fuga di immagini.

In una lettera pubblicata su Hollywood Reporter, Marty Singer, uno dei più noti avvocati, ha reso noto che a nome di queste celebrità chiederà danni e interessi per 100 milioni di dollari.

Google guadagna milioni di dollari facendo profitto anche sulla vittimizzazione delle donne

si legge nella lettera.

Questa lettera nasce anche al seguito della diffusione su Internet il mese scorso di foto nude, private e rubate di celebrità come Jennifer Lawrence e Kim Kardashian.

L'FBI aveva comunque già aperto un'inchiesta all'inizio del mese scorso dopo una prima fuga di immagini rubate di Jennifer Lawrence, Rihanna, Kate Upton e Kirsten Dunst.

Abbiamo rimosso decine di migliaia di foto e abbiamo chiuso centinaia di account. Internet viene usato in moltissimi modi positivi: rubare le foto private della gente certo non è uno di questi

risponde un portavoce di Google.

Qualche giorno fa ad una conferenza on California il presidente di Google Eric Schmidt aveva risposto a distanza a Tim Cook, Ceo di Apple, sulla sicurezza.

Peccato che non sia informato correttamente sulle nostre politiche relative alla sicurezza. Siamo sempre stati leader nel settore della sicurezza e della crittografia. I nostri sistemi sono molto più sicuri di quelli di chiunque altro, Apple inclusa

Dopo il furto delle foto, qualche settimana fa da Apple è arrivata una stretta sulla sicurezza di iCloud (ha lanciato un doppio sistema di verifica per il servizio) e Cupertino ha anche aperto una sezione del suo sito dedicata alla privacy. L'iniziativa era accompagnata da una lettera aperta di Tim Cook in cui appariva anche una frecciatina a Google: in un passaggio Apple spiegava che le informazioni degli utenti non venivano "monetizzate". 

Jennifer Lawrence è stata tra le vittime più colpite del cosiddetto Celebgate o Fappening, con decine di foto osé private che sono state diffuse in rete senza il suo consenso.

Per questo ha deciso di tornare a parlare in prima persona dello scandalo che l'ha colpita lo scorso settembre, sulle pagine di Vanity Fair:

Non è uno scandalo, è un crimine sessuale

Ha dichiarato l’attrice premio Oscar sul nuovo numero di Vanity Fair, in vendita nelle edicole americane il prossimo 14 ottobre:

Solo perché sono una personalità pubblica, un’attrice, non significa che io abbia chiesto di essere protagonista di un avvenimento del genere. Una violazione come questa non è giustificabile con lo status di celebrità. E’ il mio corpo e la decisione di mostrarlo o meno dovrebbe essere mia. E visto che non lo è stata trovo tutto questo disgustoso. Non posso neanche credere che viviamo in un mondo del genere... Mi sono spaventata. Non avevo idea delle eventuali ripercussioni nella mia carriera. Tutte le volte che ho provato a scrivere qualcosa a riguardo mi veniva da piangere. Volevo diramare delle scuse pubbliche, ma poi ho realizzato che non avevo nulla per cui dover chiedere perdono. Mi sono trovata in una sana storia d’amore per quattro anni visto che si trattava spesso di dover vivere separati da grandi distanze, il mio ragazzo poteva guardare dei porno o me

Il momento peggiore della disavventura? Il momento in cui ha avvisato suo padre dell'accaduto:

Quando ho dovuto chiamare mio padre per dirgli cos’era successo… non mi importa quanti soldi ho fatto con Hunger Games…credetemi, per nessuno varrebbe la pena avere quei soldi se deve raccontare a suo padre che è successa una cosa come questa. Fortunatamente stava giocando a golf, quindi era di buon umore

Ma Jennifer Lawrence non ce l’ha soltanto con gli hacker, ma anche con i giornali che hanno diffuso le foto:

E’ una violazione della vita sessuale. E’ disgustoso. La legge deve essere cambiata, dobbiamo cambiarla. E i siti sono responsabili di ciò. Solo il fatto che qualcuno può essere sfruttato sessualmente e violato, e il primo pensiero che attraversa la mente di qualcuno è quello di realizzare un profitto da esso. [...] Chiunque ha guardato quelle foto ha perpetuato un reato sessuale. Dovrebbe rannicchiarsi con vergogna. Anche le persone che conosco e amo hanno detto, ‘Oh, sì, ho guardato le foto.’ Non voglio arrabbiarmi, ma allo stesso tempo penso, io non vi ho detto che potevate guardare il mio corpo nudo

Adesso cerca solo di ritrovare la sua serenità:

Non piangerò più per quello che è successo. Non posso essere più arrabbiata. Non posso avere la mia felicità in dietro se queste persone saranno catturate, perché potrebbero non esserlo. Ho solo bisogno di trovare la mia pace.

 

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