L'Abruzzo social forum scende in campo

20 Aprile 2009   16:19  
Riveviamo da Cristian Cicala e pubblichiamo 
Ieri domenica 19 aprile una macchina dell'Abruzzo Social Forum è partita da Pescara ed ha raggiunto vari campi intorno all'Aquila per carpire la cosiddetta voglia di "normalità" che si respira dato che i n tv tutti i tg ripetono ossessivamente che le cose vanno bene. Parlando con le persone che vivono nei campi "organizzati" dalla Protezione Civile escono fuori problemi seri ancora irrisolti.
- Campo San Biagio, si trova vicino al comune di Tempera (dove il 6 aprile ci sono state decine di morti) e per arrivare facciamo un giro lungo passando sotto un viadotto dell'autostrda che porta all'Aquila (i piloni mostravano i ferri arruginiti) e vicino a varie cave. Arrivati al campo parliamo con i volontari. Qui vivono circa 300 persone di cui la metà  sono  anziani e bambini e purtroppo  non c'è nessuna tenda scuola perchè le priorità sono altre.
Per esempio: l e stufette elettriche sono arrivate solo sabato 18 aprile; non hanno acqua corrente ma solo un grande contenitore di plastica posizionato all'entrata del campo e senza pompa elettrica per pompare l'acqua verso i 4 lavandini sistemati sotto una semplice copertura di legno aperta al freddo e al vento. Ci sono una decina di WC chimici che servono tutto il campo e che vengono puliti 1 volta al giorno. Ci sono le "docce" ma senza acqua calda (quindi chi fa la doccia fredda a queste temperature rischia di beccarsi un raffreddore oppure una polmonite) inoltre le docce sono senza collegamento a delle fognature o cosiddetti fossi neri.
Il campo non dispone di celle frigorifere. Rifletto sul fatto che questa comunità ha perso oltre 30 persone durante il terremoto di 2 settimane fa...
Poi siamo andati al campo di Fossa ("Epicentro Solidale") dove le cose vanno un po meglio. Qui è stato allestito un gazebo scuola per gli oltre 30 bambini del campo fin dai primi giorni. La volontaria (infermiara) che ci guida ci racconta che sabato sera ha rischiato di restare chiusa fuori dal campo perchè è arrivata all'ultimo minuto... non capendo cosa volesse dirmi le chiedo spiegazioni. Mi racconta che da un paio di giorni chi "comanda" passa ad una certa ora e chiude il campo con una catena e poi se ne va... cioè oltre 350 persone vengono chiuse dentro, e non possono ne entrare ne uscire dal campo, neanche in modo controllato, per "motivi di sicurezza"... qualcuno teme forse che qualche "sciacallo" disperato vada a rubare i vestiti donati dai cittadini italiani alle vittime del terremoto?  Loro non hanno più niente che possa essere rubato se non la loro dignità di esseri umani. Comunque sia, anche qui non c'è acqua calda e i "bagni" (Wc chimici) a disposizione per oltre 350 persone sono solo  5 o 6 e tra poche settimane le condizioni igienico sanitarie potrebbero peggiorare fortemente. Salutiamo la nostra guida che ci ha donato la sua pausa sigaretta. 
Infine siamo andati a trovare un caro amico ospitato in uno dei primi campi allestiti al volo e senza pianificazione dentro l'Aquila, presso il "Campo Centi Colella", impianti sportivi dell'Università, vicinissimo all'entrata autostradale Aquila Ovest. Qui per fortuna hanno acqua calda e docce (perchè trattasi degli spogliatoi sportivi già esistenti)  cibo , mensa e volontari a gran quantità. Ma anche qui pochi lavandini e pochi "bagni".  
Molti temono che tra qualche settimana tutto cambierà ... in negativo. Temono che la solidarietà e che l'attenzione finiscano annacquati dalle good news sparate dalla televisione allineata. Sentono che qui all'Aquila il lavoro di ricostruzione (urbanistica e sociale)  sarà lungo e complicato... non certo di pochi mesi. qualcuno spera che serva da lezione per pretendere un ritorno alla legalità anzichè alla semplice "normalità" fatta da politici ed imprenditori furbi.
Noi vogliamo lavorare sul lungo termine e desideriamo che nulla sia come prima.

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