L'Agenzia delle Entrate se la prende con le aziende aquilane terremotate per non toccare la Vodafone

Ci aveva provato anche Equitalia

09 Luglio 2012   10:50  

Una storia vecchia che già avevamo trattato, ma comunque una storia che non si è conclusa e, come spesso succede in Italia, si va sempre più complicando.

Si parla di tasse,precisamente di imposte sui telefonini aziendali, Tassa di Concessione Governativa.

E' una vessazione sull'azienda che, per detrarre in parte l'uso del telefonino di servizio, paga lo Stato, come lo era il costo di ricarica che poi con il Decreto Bersani è stato abolito.

Questa tassa la pagano le aziende in fattura alle compagnie telefoniche che poi la versano allo Stato, si chiamano sostituti d'imposta, cioè non me ne occupo io, ma se ne occupa l'azienda che mi fornisce il servizio, un po' come lo stipendio degli statali cui le imposte sono detratte alla fonte.

Dov'è il problema?

Tutto nasce dal terremoto del 2009 e dalla sospensione delle imposte per 18 mesi circa nel cratere.

Una di queste imposte fu la Tassa di Concessione Governativa, ma l'inghippo è dietro l'angolo, in quanto le compagnie telefoniche, Vodafone in questo caso, non hanno sede all'Aquila e non hanno goduto di questo trattamento, le aziende abbonate Vodafone invece ne godevano.

Si aggiunge poi un ulteriore elemento di complicanza, il fatto che Vodafone e le altre compagnie hanno sospeso a loro volta per qualche mese, i pagamenti delle loro bollette.

Tutto questo per aiutare le aziende aquilane.

Ecco, però, che oggi tutto questo si ritorce contro le aziende in quanto prima Equitalia, adesso l'Agenzia delle Entrate, ritengono il ritardo di qualche mese nel versare la Tassa di Concessione Governativa, illegittima e stampano delle cartelle esattoriali.

Il colmo è che le stampano indirizzate alle aziende e non al sostituto d'imposta (cioè la compagnia telefonica) con la causale del tardivo versamento.

Insomma prima Equitalia ed ora l'Agenzia delle Entrate o non riconoscono il Decreto Ministeriale della sospensione delle tasse nel cratere, oppure non riconoscono la Vodafone come sostituto d'imposta!

Sta di fatto che per un versamento che doveva effettuare un altro soggetto (che riceve il pagamento dalla società abbonata) che in quel momento era anche beneficiaria della sospensione delle imposte, oggi lo Stato chiede sanzioni e mora.

Oltre al danno la beffa e questo perchè? Forse perchè Vodafone e le altre sono multinazionali e noi del cratere piccoli terremotati "inutili"?


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