L'Aquila: Consiglio Regionale in tempo reale

28 Dicembre 2010   12:20  

Continuano gli aggiornamenti e le interviste su Abruzzo24ore.

Ore 13.24. Idv aspetta le dimissioni di Chiodi. "Chiodi si vuole dimettere se non passa il bilancio? Lo faccia a prescindere". Lo afferma il vice capogruppo regionale IdV Cesare D'Alessandro, commentando le dichiarazioni di Chiodi il quale aveva detto che si dimette se non viene approvato il bilancio. "L'Abruzzo, gli abruzzesi, i disoccupati, gli anziani, i giovani che invecchieranno senza mai lavorare - ha continuato D'Alessandro - gli renderanno merito a lungo. Si dimetta a prescindere dalla sua Giunta monca da oltre sei mesi, a prescindere dalla ricostruzione dell'Aquila che non parte, dai 7 ospedali che ha chiuso, dalle tasse più alte d'Italia, dalle decisioni della magistratura sui rifiuti, dalle riforme sempre annunciate e mai fatte, dai servizi che i disabili non hanno più, dai malati oncologici senza più un euro di aiuto, dalla scuola fatta a pezzi dal suo governo, dalle migliaia di aziende chiuse, dalla enormità di un debito regionale, dalla povertà in cui precipitano le famiglie abruzzesi".

Ore 12.55. Si ritorna sull'ordine del giorno, interviene subito Venturoni a fare una breve narrazione delle vicende che lo hanno coinvolto - la famosa inchiesta rifiutopoli - e tenuto lontano dai suoi doveri da consigliere.

"La politica non vuol dire disonestà. Impegnarsi in politica non vuol dire incamminarsi sulla via della illegalità". E' uno dei passaggi salienti dell'intervento del consigliere regionale del Pdl, che seguita dicendo: "Quello che è successo a me palesa, con l'evidenza dei fatti e dei metodi, come sia ormai divenuto automatico l'associare l'apertura di una inchiesta alla colpevolezza del politico coinvolto. Curioso come un semplice participio" ha chiarito Venutorni riferendosi all'affermazione 'coinvolto' - che dovrebbe lasciare intendere una assunzione di responsabilità, sia ormai divenuto, per chi fa politica, sinonimo di una condanna. Non è giusto. Così come non è giusto strasformare ogni rapporto tra la politica e l'imprenditoria in una sorgente di malaffare e di affarismo illecito o truffaldino, dimenticando il ruolo strategico e vitale che l'imprenditoria ha per il nostro Paese e, di pari passo, fraintendendo l'attività di chi, rivestito di una delega popolare, cerca di favorire lo sviluppo di quella imprenditoria". Nel suo intervento Venturoni ha difeso a spada tratta il rapporto tra politica e imprenditoria: "In una democrazia sana, quale mi ostino a considerare la nostra, il politico non incontra l'imprenditore per consentirgli affari illeciti e lucrare tangenti o posti di lavoro che possano generare voti, al contrario il politico incontra l'imprenditore perché è da quella forza propulsiva di chi impegna risorse e capitali che nascono quelle spinte alla crescita che il politico, con la sua attività, deve raccogliere, organizzare e rendere il più possibile collettive per il benessere dei cittadini e del Paese".

"Vorrei fare una vera e propria confessione: c'é stato un tempo in cui ero convinto che la soluzione del problema rifiuti per l'Abruzzo, passasse attraverso la costruzione di un termovalorizzatore; vi confesso che ne sono convinto ancora". Pur ripromettendosi in più di un passaggio di non voler parlare dell'inchiesta, Venturoni ha comunque affrontato spesso il tema legato alle indagini che lo hanno coinvolto. "Non entrerò nel merito dell'inchiesta perché non è questa la sede della mia difesa e anche perché, lasciatemelo dire, sono convintop di non dovermi difendere da nessuna accusa visto che ho sempre ispirato la mia vita di uomo e di politico, a quelle fondamenta di onestà che mi vengono dalla mia famgilia, dalla mia formazione, dall'assoluto rispetto della legalità. Sempre e comunque". L'ex assessore ha sottolineato ancora che "del resto la stessa inchiesta che mi ha visto intercettato già in campagna elettorale e poi intercettato e addirittura filmato costantemente nel mio stesso studio di assessore, nessuna eccezione ha potuto sollevare sul mio agire in quel mare magnum della sanità regionale nel quale, e di questo mi vanto, ho cercato di navigare tenendo sempre ferma la barra dell'interesse pubblico". "Ovviamente - ha concluso Venutorni - di essere diventato l'attore protagonista di una infinita serie di candid camera giudiziarie non potevo saperlo visto che fino al giorno dell'arresto non mi è mai stato notificato nessun avviso di garanzia".

Subito dopo si comincia ad analizzare il bilancio, in un clima un po' teso e disturbato dalla ventina di cittadini, alcuni membri dell'Assemblea cittadina, che rumoreggiano in aula.

Ore 12,45. Inizia finalmente l'assemblea all'Emiciclo e con un argomento fuori dall'ordine del giorno: grazie alla ''occupazione'' del consigliere Corriere, ascoltato al tavolo dei capogruppi da Chiodi, l'assemblea approva la stessa proposta passata anche ieri al Consiglio Comunale sulle ''indicazioni'' da proporre al Governo per una deroga definitiva sulla questione delle tasse. Un provvedimento o un impegno che permetta di non utilizzare più in futuro i provvedimenti in deroga e straordinari e che fissi passo passo gli obiettivi in vista di un trattamento equivalente a quello delle altre Regioni colpite da sisma.  

Ore 12,30. Ecco le prime interviste ai manifestanti. Tra i cartelli portati dai cittadini si legge '' Zona franca solo per la mafia'' e ''Antonio Cicchetti il più odiato degli Aquilani''.

 

Ore 12,20. Fuori i manifestanti, non sono piu' di una ventina non vengono fatti entrare. Cominciano le prime proteste e gli animi si scaldano.

Ore 12,00. Chiodi è arrivato e in questo momento è in corso la riunione con i Capigruppo, con la presenza straordinaria al tavolo del consigliere comunale Pasquale Corriere - unico che dopo aver annunciato la protesta al consiglio comunale di ieri, ci ha aderito. Intanto in aula si attende ancora l'inizio per l'approvazione del bilancio.

Ore 11,30 - Il consigliere Menna in attesa dell'inizio dell'approvazione del bilancio con un tono un po' polemico sui ritardi dell'inizio dei lavori in aula. ''E' un momento di grande difficoltà per l'Italia e per l'Abruzzo - ci dice - e ci si augura che ci siano i numeri per l'approvazione anche se l'UDC sicuramente non lo approverà''. Sull'occupazione di Pasquale Corriere in aula commenta di non condividere l'occupazione in questa sede ma di appoggiare pienamente il bisogno del consigliere del confronto con Chiodi, che si augura lo senta al più presto.

Ore 11,00 - Gianni Di Cesare esprime un parere sui due consuntivi che tra ieri ed oggi sono approvati da Comune e Regione.

''E' stata aperta una 'vertenza Abruzzo' ponendo tre punti importanti: il primo riguarda la verifica del bilancio ordinario della Regione, dei Comuni e delle Province - valutare se essi sono compatibili con le esigenze degli enti. Il secondo la verifica dei fondi aggiuntivi per le aree terremotate e quelli per lo sviluppo industriale. Il terzo un'analisi approfondita di quello che puo' significare il federalismo fiscale applicato sulla nostra Regione''. 

 



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