L'Aquila Rugby, Marinelli: "Si rischia di non iscriversi al campionato"

Tornano i soliti malanni stagionali

16 Aprile 2012   11:53  

Romano Marinelli, presidente neroverde, torna a tuonare contro le inadempienze degli imprenditori locali e il loro non “correre in aiuto” dell'Aquila Rugby.

In un'intervista rilasciata ad AbruzzoWeb, il presidente sfoga la sua rabbia e racconta le sue speranze: “Aspettiamo ancora la manna dal cielo riguardo la situazione societaria ”. Raggiunto telefonicamente Marinelli conferma le sue paure: “Ad oggi non ho avuto nessuna risposta alla lettera inviata più di un mese fa. Ho solo sentito tante parole e pochi fatti. Così non posso andare avanti ancora per molto, non ci sono prospettive e seriamente si rischia di non potersi iscrivere al prossimo campionato”.

Esplodono le dichiarazioni di Marinelli, che vanno a minare la tranquillità di un ambiente che solo due giorni fa ha raggiunto il suo obiettivo stagionale. Quanto emerge da queste parole vuole dipingere una situazione che, se davvero fosse così come viene narrata, avrebbe dell'assurdo.

Aspetto la manna dal cielo”. Come si può pensare che la salvezza di una società storica, una squadra pentascudettata e, soprattutto, una srl venga salvata dal provvidenziale arrivo di una mano salvifica dal cielo, che cancelli in un tocco solo tutti gli errori e problemi accumulati finora.

Si rischia di non potersi iscrivere al campionato”. Ricordiamo che l'iscrizione al campionato comporta la spesa di una cifra irrisoria. Ricordiamo che annualmente L'Aquila Rugby sarebbe ad un passo dal non iscriversi al campionato. Ricordiamo che, poi, ogni anno L'Aquila Rugby si è iscritta e che, al di là della poco comprensibile possibilità di un reale pericolo, risulta a dir poco autolesionista e deleterio dipingersi mensilmente come sull'orlo del baratro.

A livello internazionale gli Aironi stanno combattendo per dimostrare di non avere debiti e pendenze, qui a L'Aquila si lotta per dimostrare il contrario.

Ho sentito solo parole e pochi fatti”. Il presidente non si sbottona troppo quando gli viene chiesto sull'esistenza di eventuali trattative, ma in città è sempre più insistente la voce che vorrebbe un interessamento di Iannini e Palmerini ad entrare in società.

Rimane francamente incomprensibile questo modo di operare. Come si può sperare di trovare nuove sponsorizzazioni e nuove partnership se ci si presenta continuamente come deboli e vicini alla caduta? Come detto altre volte, in questo modo di fare risuona la falsa convinzione del presidente nero verde che basterebbe il nome “L'Aquila Rugby” per poter ottenere quanto si vuole, ma, ormai, è necessario uno sforzo ben maggiore per arrivare a qualcosa.

Matteo De Santis


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