L'Aquila Rugby, Navarra: i quesiti della trattativa in via di compimento

I Navarra stanno per concludere

02 Maggio 2011   12:24  

L'acquisizione della società nero verde da parte dei Navarra sembra cosa ormai fatta. Il presidente Romano Marinelli ha dichiarato ufficialmente che gli ormai famosi otto lodi già giunti a termine sono in via di pagamento. Assicura anche, che tutto ciò, avverrà prima del termine ultimo.

L'Aquila Rugby, la prossima stagione, avrà quasi sicuramente una nuova presidenza.

L'attuale società verrà sostituita dalla famiglia Navarra. La trattativa non è ancora ufficialmente conclusa ma è stata definita in dirittura di arrivo, dato che proprio questi lodi arbitrali erano l'unico scoglio al buon esito degli accordi.

La famiglia Navarra aveva ampiamente annunciato la propria volontà ad accollarsi il 75% del debito societario, lasciando fuori i circa 200.000 euro complessivamente adducibili ai 16 lodi da sbrigare. Tale scelta era stata motivata, affermando la non trasparenza delle trattative nei mesi pregressi, durante i quali nulla era stato detto riguardo questi contenziosi con i giocatori aquilani. Una volta presa coscienza di tali pendenze, i Navarra, a loro dire, non avevano piena competenza per pagare tali debiti, nè il tempo necessario per effettuare tale pagamento.

Questa realtà che emerge dalle loro parole, sulla base dei fatti concreti che sono venuti fuori dalla conferenza stampa della scorsa settimana, lascia in parte perplessi. Lo stesso avvocato che si sta occupando delle trattative tra giocatori e società aquilana, aveva detto che chiunque in realtà poteva accollarsi il pagamento di tali debiti e non era assolutamente necessario che a pagarli fosse la società attuale. Si fà fatica a pensare che un gruppo così fortemente intenzionato a rilevare la società, sia disposto ad accollarsi una cifra così alta per poi porre come condizione il pagamento di una somma che, al confronto, è solamente un inezia.

Detto questo, rimane assolutamente ammirabile il gesto dei Navarra a rendersi disponibili ad estinguere un debito, che, probabilmente, si sarebbe potuto eliminare solo con un fallimento. Questo contenzioso sui 200.000 euro, che hanno minacciato e in parte continuano a minacciare la salvezza della società, sembra più da imputare ad una presa di posizione. Del resto appare ragionevole che almeno una parte del grande buco economico esistente, venga pagato da chi effetivamente lo ha creato nell'arco degli anni.

Ciò che sinceramente è ancora da chiarire fino in fondo, è il motivo per cui una così grande impresa edile, specializzata in restauri, proprio in questo momento, 17 anni dopo essere emigrata a Milano, abbia deciso di tornare in città. Bisognerebbe anche chiarire come tale notizia sia stata veicolata dallo stesso gruppo edile Edimo. Potrebbe esserci un'intesa tra i due grandi gruppi imprenditoriali. Si sta parlando della grande creazione di questa cittadella del rugby a Poggio Picenze, terreno storicamente "controllato" dalla Edimo stessa. Se ne parla, ma non si dice chi è che lo realizzerà.

Fondamentalmente la Edimo e la Navarra costruzioni operano in due ambiti differenti. Formalmente, per le mansioni che riveste, il gruppo Edimo difficilmente potrà trovare un ruolo da protagonista nella, si spera imminente, ricostruzione del centro storico, cosa che, viceversa, ricalca perfettamente il ruolo che detiene l'impresa della famiglia Navarra. Rilevare ed investire nell'Aquila Rugby potrebbe essere un modo per avvicinarsi a tali prospettive.

In questo modo non si vuole fare polemica sulle intenzioni dei nuovi arrivati che, anzi, mantengono il completo appoggio di tutta la città. Si vuole solo fare luce su un aspetto non secondario di questa trattativa. I Navarra hanno ampiamente voluto negare tale prospettiva, ma, del resto, sarebbe anche capibile che chi sta per investire molto nel futuro di una colonna storica di questa città, come L'Aquila Rugby, evidentemente poi possa volere qualcosa indietro dalla stessa città. Non dimentichiamoci che se anche solo metà dei nobili propositi dei Navarra venissero portati a compimento, l'investimento sarà importante e di grande fattura.

L'unica cosa che si chiede è la totale chiarezza e trasparenza della futura società. Questa città, in tale senso, viene da un'esperienza in cui la trasparenza è stata l'ultima delle preoccupazioni di chi possedeva L'Aquila Rugby. Questa volta, per favore, evitiamo di ripetere le stesse situazioni.

Matteo De Santis


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