L'Aquila al Festival internazionale del giornalismo di Perugia: nessuno la dimentica

18 Aprile 2011   08:00  

E' stata più volte nominata, in diversi appuntamenti, da diversi relatori: L'Aquila, le sue ferite, il suo attuale stato.

L'appuntamento principale in cui si è a lungo parlato dell'Aquila è stato domenica 17 aprile nel panel discussion “Il Terremoto non uccide, gli edifici sì” cui prendevano parte Giordano Cossu, documentarista, Riccardo Iacona, Presadiretta Rai3, Juliana Rotich, co-fondatore Ushahidi, Elisabetta Tola, giornalista scientifica di formica blu.it

Qui voglio sottolineare le parole, appassionate, di Iacona: “ A L’Aquila, come in tutto il Paese, c’è un deficit di democrazia, c’è stato prima del terremoto, c’è stato dopo. Da nessuna parte si discute la ricostruzione, nessuno discute con i cittadini cosa e dove ricostruire.”

Secondo Riccardo Iacona, dalla tragedia L’Aquila poteva risorgere rilanciando un territorio già in crisi invece “l’economia non riparte, gli artigiani sono in crisi, perché non coinvolti nella ricostruzione. La ricostruzione deve essere il volano per l’economia dell’Aquila, ma solo su scelte della popolazione, non autoritarie.”

Nell’incontro si è discusso di prevenzione, di sistemi di allerta e Iacona ha sottolineato “Nonostante i tanti mesi di scosse, non ci fu alcuna prevenzione a L’Aquila. Fu anche tenuto in nessuna considerazione il Rapporto Barberi che indicava i palazzi a rischio, proprio quei palazzi sono poi risultati lesionati o crollati. Quella non comprensione del rischio prima, ora è una mancata comprensione di quello che sarà.”

All’incontro anche Elisbatta Tola che a l’Aquila a parlare di prevenzione è venuta tanto volte dopo il 6 aprile 2009 e ha incontrato studenti delle scuole medie, che letteralmente le “hanno preso il cuore”.

Sia Iacona che Tola torneranno perché questa città merita un futuro.

Iacona “prima del 6 aprile 2009 non ero stato a L’Aquila, il suo centro storico è splendido. Dall’Aquila dovrebbero partire scommesse per il futuro. Perché non sono state riunite le migliori intelligenze per una ricostruzione?” Secondo Iacona la ricostruzione non può essere un recupero tout court ma un insieme di scelte strategiche che rilancino il territorio.

La Tola a L’Aquila ha prodotto una docufiction. Le informazioni a www.nonchiamarmiterremoto.it

 

Un altro momento dedicato a L’Aquila è stato sabato 16 aprile nello incontro scontro Luca Telese (Il Fatto Quotidiano) e Giuseppe Cruciani (Radio24). Un dibattito sul giornalismo, di destra e di sinistra. E' Telese a parlare dell'Aquila, e in particolare di Bruno Vespa, sottolineando come il giornalista nato e cresciuto in quella città, abbiamo pianto e fatto commuovere gli italiani raccontando la tragedia del terremoto per poi dimenticare di raccontare anche che ora tutto è fermo. Un Cruciani indispettito, mai stato in città, ribatte tentando quasi una difesa d'ufficio del giornalista di "Porta a porta". A tornare, dopo poco,  a porre l'accento su L'Aquila è una giovane del pubblico che chiede a Cruciani di venire a vedere, purtroppo il giornalista di Radio24 esclama un "non me ne frega" che scatena il boato in sala, e a chi gli urla "allora perché difendi Vespa", ribatte "finiscila imbecille", e l’imbecille è un giornalista, collega, di questa testata.
Spiegherà Cruciani che non intendeva "non me ne frega dell'Aquila," ma delle critiche, e che, in ogni caso, per mestiere non è tenuto a occuparsi di tutto. Personalmente, preso da parte, l'ho invitato a venire "per vedere la città senza filtri, con i propri occhi".

Da queste pagine rinnovo a Giuseppe Cruciani lo stesso invito: venga a vedere, proprio perché giornalista, per vedere i fatti. La accompagneremo silenti, sarà lei se vorrà, a porre domande, accettando di sentire le nostre risposte.

Barbara Bologna


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