L'Aquila, aumenta la soglia di povertà. Ecco i dati allarmanti: in 2mila chiedono sussidi

05 Ottobre 2011   14:00  

Sono oltre duemila i cosiddetti nuovi poveri. Persone che fino al sei aprile non avevano alcuna esigenza di assistenza e che, oggi, chiedono invece un alloggio popolare, un sussidio, l'esenzione dal pagamento del servizio mensa a scuola per i propri figli. Persone che si definirebbero normali ma che, con il terremoto, hanno perso il lavoro, la casa e tutta quella microeconomia familiare che fino a due anni e mezzo fa gli ha sempre consentito di sopravvivere regolarmente

I dati, allarmanti, sono in possesso del Comune dell'Aquila. Scaturiscono da una serie di rilevazioni, di incrocio di dati effettuati in base alle richieste di varia natura assistenziale monitorate dal Settore delle Politiche sociali.

I DATI DEL COMUNE

299 le domande presentate per la graduatoria delle case di edilizia residenziale (bando 2010). Ne hanno diritto le famiglie con reddito fino a 12mila euro

120 le domande per gli appartamenti del Fondo immobiliare riservato alle famiglie in condizioni di particolare disagio sociale ed abitativo. (Il Comune dell’Aquila ha fatto richiesta a Regione e Governo da oltre un anno per il trasferimento di 50 appartamenti del Fondo immobiliare. In mancanza di una risposta ha fatto un bando per reperire alloggi. Al momento sono 20 quelli disponibili e assegnati)

209 domande per l’esenzione servizio mense scolastico (ne hanno diritto le famiglie con reddito ISEE inferiore a 6mila euro). I dati fanno riferimento al 2010

43 domande per l’esenzione servizio scuolabus. I dati fanno riferimento al 2010. Calcola che l’anno scorso l’AMA era gratuito quindi i beneficiari sicuramente quest’anno saranno di più.

271 le domande per il rimborso spesa borse di studio (ne hanno diritto le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 10mila euro)

408 le domande per il rimborso testi scolastici (ne hanno diritto le famiglie con un reddito ISEE inferiore a 10mila euro)

"A L'aquila l'emergenza sociale è gravissima. Ma non riceve la giusta attenzione.
Il Comune  nonostante i tagli e le risorse economiche scarse ha ritenuto di dover
affrontare l'emergenza con misure e provvediemnti specifici inseriti in bilancio.
Si dovrebbero vergognare invece quelle istituzioni che riducono e continuano a
ridurre i fondi. Uno dei tagli più macroscopici è quello effettuato dalla Regione
sull'inclusione sociale. é paradossale che questa misura prima del terremo venisse
finanziata, mentre adesso che la soglia di povertà aumenta, anche in conseguenza dei
nuovi "poveri" dovuti all'emergenza post teremto, è azzerata.
Vanno studiate misure ad hoc, come il reddito minimo d'inserimento introdotto
dall'ex Ministro Livia Turco. Oggi che andrebbero riconfermate questo tipo di
risposte siamo costretti a subire i tagli, o i silenzi della regione o le furbizie
di chi cerca di speculare anche sulle povertà"     

"A L'aquila l'emergenza sociale è gravissima. Ma non riceve la giusta attenzione" dice l'assessore Stefania Pezzopane. "Il Comune - spiega - nonostante i tagli e le risorse economiche scarse ha ritenuto di dover affrontare l'emergenza con misure e provvediemnti specifici inseriti in bilancio. Si dovrebbero vergognare invece quelle istituzioni che riducono e continuano a ridurre i fondi. Uno dei tagli più macroscopici è quello effettuato dalla Regione sull'inclusione sociale. 

E' paradossale che questa misura prima del terremo venisse finanziata, mentre adesso che la soglia di povertà aumenta, anche in conseguenza dei nuovi 'poveri' dovuti all'emergenza post teremto, è azzerata. Vanno studiate misure ad hoc, come il reddito minimo d'inserimento introdotto dall'ex Ministro Livia Turco. Oggi che andrebbero riconfermate questo tipo di risposte siamo costretti a subire i tagli, o i silenzi della regione o le furbizie di chi cerca di speculare anche sulle povertà".

Si legge nel Piano sociale di zona: "L'evento sismico, sconvolgendo gli equilibri esistenti, ha purtroppo aggravato la situazione economica di numerose famiglie, modificando notevolmente le esigenze abitative e rendendo ancora più necessari interventi di sostegno al reddito. Ben 4000 titolari di attività lavorativa (commercianti, artigiani, professionisti…) hanno presentato richiesta di indennizzo per inagibilità delle sedi classificate 'E', ed un’ulteriore parte ha faticato a ripristinare le sedi danneggiate o collocate in zona rossa".

Nel 2011 a L’Aquila (dati INPS e CGIL) sono incrementate le ore di cassa integrazione, nonostante risultino in diminuzione sia a livello nazionale che regionale: L’Aquila + 8% contro il -21,55% in Italia ed il -7% in Abruzzo. Molte famiglie sfollate inoltre sono attualmente oberate da mutui che si sommano alla perdita di lavoro.

"Il dato dei cittadini che si rivolgono agli uffici comunali per sostegno economico (350) - è spiegato nel Piano - non è attualmente assolutamente indicativo della situazione reale in quanto si riferisce esclusivamente alla domanda, spontanea, pervenuta all’ufficio, in assenza di bandi ed in assenza della possibilità di ottenere benefici. Infatti l’aiuto del Comune, per carenza di risorse, riguarda in genere categorie protette, gravemente indigenti, inoltre le famiglie scivolate improvvisamente sotto la soglia di povertà difficilmente si rivolgono all’Ente. Pertanto non si riesce ad intercettare la domanda reale di aiuto, né tantomeno a dare risposte, a causa della carenza di risorse specifiche.

In città possiamo stimare, per difetto, senza considerare l’incidenza del terremoto, già la presenza di almeno 1.500 famiglie in condizione di povertà assoluta, solo facendo riferimento al tasso nazionale pari a 4,7 % (da “La povertà e le famiglie” Ministero del lavoro e delle politiche sociali ANCI-Cittalia - marzo 2011)".

Attualmente, ricorda il Comune, la maggiore funzione di sostegno economico, diretto ed indiretto, viene svolta dalle organizzazioni del privato sociale quali Caritas Diocesana, Fraterna Tau, strutture divolontariato, Croce Rossa.

(MS)


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