L'Aquila beffata a Perugia, finisce 2 a 1 per i padroni di casa. Rossoblù in 10 per 70'

10 Novembre 2013   16:26  

Il Perugia e l'arbitro fermano L'Aquila che perde la sfida umbra a testa alta, di fronte agli oltre 600 tifosi stipati nel settore ospiti.

Determinante, per le successive dinamiche della gara, l’ episodio in area che ha visto Pezzuto di Lecce decretare rigore ed espulsione di Zaffagnini. Penalty sacrosanto, cartellino rosso assurdo. A detta dell' arbitro (lo dirà Pagliari in sala stampa) chiara occasione da rete. Ma quello di Fabinho era un cross basso, non un tiro. Sia chiaro, L'Aquila vista in undici contro undici di certo non avrebbe meritato di vincere. Ma era solamente il 19’ del primo tempo, in parità numerica forse sarebbe stata un’ altra partita. 

Comunque, visto che il calcio non si fa con i se e con i ma, L’Aquila rimedia la prima sconfitta esterna. Ma non ne esce affatto ridimensionata, soprattutto perché in fatto di orgoglio e capacità di reazione ha dimostrato di essere viva. E’ chiaro che la sconfitta brucia, soprattutto perché in dieci si era riusciti a rimontare un gol ad una corazzata come il Perugia. E poi, ultima beffa, perché proprio sul gong L’Aquila l’ occasione per il definitivo 2 a 2 pure era riuscita a costruirla di nuovo. Sarebbe stato un punto di platino ed un grosso messaggio al campionato. Però in classifica poco o nulla è cambiato, se non l’ infoltirsi del gruppone poco sotto la vetta, Grifo compreso.

Al di là dell’ episodio del rigore più espulsione, L’Aquila ha pagato care due cose: l’ approccio molle alla gara che ha dato tanto coraggio al Perugia e gli errori di gestione della palla in prossimità dell’ area. Due dei quali, non a caso, hanno regalato le occasioni dei gol all’ avversario. Insomma, una bella lezione per il futuro.

Hanno vinto, invece, i rossoblù sugli spalti. In 600 nel settore ospiti, un altro centinaio in tribuna. Tifo incessante e applauso finale ad una squadra che, nonostante l’ inferiorità, ci ha creduto fino alla fine. D’ altronde basta sudare la maglia per entrare nel cuore degli aquilani.  

La cronaca. Tutto come da previsioni nella formazione del Grifo: Nicco torna in mediana, Eusepi al centro dell’ attacco, Insigne vince il ballottaggio con Sprocati sulla fascia sinistra. 

Per L’Aquila, invece, a sorpresa Gallozzi dal primo minuto nel tridente al posto di Ciciretti. Dallamano torna a sinistra della difesa.

Parte forte il Perugia. L’ Aquila soffre tremendamente a centrocampo e va spesso in difficoltà sulla propria destra, dove Fabinho è imprendibile. E proprio da quella fascia arrivano i primi pericoli: all’ 8’ Nicco dalla sinistra apre per Insigne, che dal vertice prova il mancino a giro, a lato. 18’ carambola in area, Eusepi spara su Zaffagnini, Testa di piede respinge la deviazione. Subito dopo ancora il destro di Eusepi, Testa chiude la porta. Al 19’ l’ episodio chiave: in area Del Pinto difetta nel controllo della sfera, ne approfitta Fabinho che mette in mezzo, Zaffagnini va per chiudere ma scivola in prossimità del pallone e lo tocca con un braccio. Rigore ed espulsione del centrale rossoblù. Dal dischetto Eusepi non sbaglia.

Pagliari allora ridisegna i suoi accentrando Dallamano accanto a Pomante e spedendo il jolly Gallozzi a sinistra della difesa. De Sousa unica punta e Frediani largo a supporto.

La ripresa si apre con una grossa occasione per L’Aquila. Dopo tre minuti di gioco, infatti, solita traiettoria arcuata di Carcione su punizione, Comotto nel tentativo di liberare di testa spedisce sul palo. Pagliari vuole riaprire la partita e inserisce Triarico per Corapi, per una sorta di 4-2-3 più offensivo. Ma è il Perugia a rendersi pericoloso subito dopo: al 10’ Moscati cerca il gran gol da fuori, poi al 22’ Carcione è distratto e appoggia a Sprocati che spara di sinistro, Testa c’ è. Al 25’ il pareggio: Ciotola riparte dalla propria metà campo, azione elaborata, la sfera arriva a Del Pinto che invita in verticale per De Sousa che si incunea in area e tocca d’ esterno destro, Koprivec devia col corpo ma arriva Triarico che spedisce in rete e sigla la sua terza marcatura stagionale.

Camplone non ci sta e poco dopo la mezzora manda in campo la quarta punta, Mazzeo, in luogo del regista Filipe. Altri muscoli a centrocampo con l’ avvicendamento Nicco – Vitofrancesco e modulo ridisegnato in un 4-2-3-1 con Mazzeo dietro ad Eusepi. E al 40’ è proprio Mazzeo a sfruttare la nuova ingenuità difensiva rossoblù: azione biancorossa sulla sinistra, zero pressione sulla verticalizzazione che Del Pinto sfiora solamente e la sfera arriva a Mazzeo, che in area si gira come un fulmine e fredda Testa. L’Aquila si getta avanti e all’ ultimo secondo Ciotola si infila in area sulla spizzata di Infantino, Koprivec in uscita sventa, poi Triarico crossa per Infantino che controlla e prova di destro, sulla linea sventa Massoni per il sospiro di sollievo del Curi.

 

PERUGIA - L’AQUILA 2-1

MARCATORI: Eusepi su rigore al 20’ p.t., Triarico al 25’, Mazzeo al 40’ s.t.

PERUGIA (4-3-3): Koprivec; Comotto, Massoni, Scognamiglio, Sini; Moscati, Filipe (dal 32’ s.t. Mazzeo), Nicco (dal 32’ s.t. Vitofrancesco); Insigne (dal 18’ s.t. Sprocati), Eusepi, Fabinho. (Stillo, Conti, Bijimine, Mungo) All. Camplone

L’AQUILA (4-3-3) Testa; Scrugli, Pomante, Zaffagnini, Dallamano; Corapi (dal 6’ s.t. Triarico), Carcione, Del Pinto; Gallozzi, De Sousa (dal 35’ s.t. Infantino), Frediani (dal 21’ s.t. Ciotola). (Ursini, Ligorio, Agnello, Ciciretti) All. G. Pagliari

ARBITRO: Pezzuto di Lecce

NOTE: spettatori 5.500 circa, di cui quasi 700 ospiti. Espulso Zaffagnini al 19’ p.t., ammoniti Sini e Sprocati. 

 

Alessandro Fallocco


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore