L'Aquila, case di legno: Rivera "scovare gli abusivi"

Il caos urbanistico post emergenza

24 Novembre 2010   13:37  

Nel maggio 2009 il comune dell'Aquila autorizzò la costruzione di casette di legno provvisorie per far fronte all'emergenza abitativa causata dal terremoto dell'Aprile dello stesso anno. Il comune sembrava pronto a revocare quel provvedimento, ma di fatto, nei giorni scorsi ha ritirato la delibera che affrontava il problema. Nei mesi immediatamente successivi al sisma, chiunque avesse avuto all'epoca una casa inagibile, categoria E, avrebbe potuto realizzare una base di cemento e costruirci sopra una mini abitazione, sempre nel rispetto di alcuni vincoli. Dopo un anno e mezzo le autorizzazioni comunali per la costruzione di casette sono state circa 800.

Come al solito c'è chi si è allargato e in molte zone sono spuntate vere e proprie villette, tutt'altro che temporanee. Inoltre molte casette appartengono a chi abita nei map e nel progetto case. E' il consigliere comunale, Vincenzo Rivera, a tornare alla delibera ritirata. Cavaliere solitario di questa battaglia, esige che si corra ai ripari approvando la sua mozione, che dovrà essere sottoposta di  nuovo al Consiglio e che prevede proprio l'incompatibilità delle casette con Map e progetto Case, contemplando controlli a tappeto sul territorio per scovare gli abusivi per i quali scatterà immediatamente l'ordinanza di demolizione.

Di fatto il comune non ha chiarito come agirà. In teoria potrebbe accettare ancora le comunicazioni di deroga dei cittadini in possesso di casette ma abitanti in map, progetto case e case agibili. Il sindaco Massimo Cialente, però, ha già ordinato agli uffici di non accettare più queste comunicazioni.

Intanto nei dintorni dell'Aquila le casette di legno sono disseminate in ogni dove, il risultato è una situazione urbanistica caotica.


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