L'Aquila, critiche a D'Eramo e Cialente: "Parlano di sicurezza ma non si curano del Tiro a segno"

23 Giugno 2011   16:40  

"In seguito alle recenti discussioni tra il sindaco Cialente e  il consigliere D’Eramo sui recenti fatti riguardanti la sicurezza in città, abbiamo l’obbligo di commentare duramente queste stupide zuffe, dato che L’Aquila non solo ha carenza di uomini e mezzi per garantire la giusta serenità alla nostra cittadinanza, ma altrettanto aspramente ribadiamo che ci sembra assolutamente inutile incentivare il  personale della locale Polizia Municipale, se a distanza di oltre due anni non si è stati in grado neanche di far ripartire l’unico organo deputato alla formazione degli operatori della sicurezza, per quanto riguarda il maneggio delle armi stesse". E' quanto afferma Andra Scordella consigliere del Comitato regionale dell'Unione Italia Tiro a segno.

"Infatti - spiega - l’unico organo per legge deputato a tale compito in città è il Tiro a Segno Nazionale che ben esiste, o meglio resiste, a L’Aquila dal 13 Luglio 1888. Per questa ragione, come facciamo a parlare di sicurezza se chi doveva, al momento, non ha speso neanche una parola di conforto per la riapertura di tale ente?

Nonostante le pressanti sollecitazioni della stessa Prefettura aquilana nulla è stato fatto, l’unica che ha realmente compreso l’importanza di tale attività per il nostro comprensorio e a cui vanno assolutamente i nostri unici ringraziamenti.

L’Aquila - conclude Scordella - ha bisogno di unità di intenti e non di iniziative sporadiche per far solo parlare di sé".


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