L'Aquila, dall'asilo occupato nuove bordate all'amministrazione comunale

28 Maggio 2011   14:22  

"Quello che accade nella nostra città riguardo l'esistenza di un luogo sociale come l'ex asilo comunale in Via Duca degli Abruzzi ha del paradossale" dice Stefano Frezza dell'Asilo occupato di Viale Duca degli Abruzzi.

"Per due anni - spiega - tantissime persone della nostra città hanno reclamato, giustamente, l'assoluta mancanza di socialità in una città come quella che abbiamo conosciuto in questo periodo post-sisma. Ma se i giovani della nostra città, quelli che non amano trascorrere il proprio tempo libero nei centri commerciali o nelle birrerie, danno vita ad una esperienza, per molti versi esaltante, come quella dell'Asilo oggi occupato, allora sono solo guai, denunce, invocazioni allo sgombero forzato, insulti e calunnie.

L'Asilo occupato - aggiunge Frezza - ha assolto in questi quattro mesi ad un compito importante che sarebbe spettato ad una amministrazione comunale incapace e inconcludente, quello di creare le condizioni per consentire ai giovani e anche ai meno giovani di poter avere a disposizione un luogo proprio come quello. In pochissimo tempo l'Asilo occupato è diventato un luogo in cui, grazie al lavoro di tanti giovani, si sono tenuti eventi culturali anche di respiro nazionale e che hanno riscosso consensi altissimi. Per non parlare delle manifestazioni musicali che coinvolgono centinaia di giovani ogni sera, senza mai alcun problema.

Il vero problema forse è generato dal fatto che qualcuno in città mal digerisce il fatto che altri si siano dimostrati all'altezza di un'impresa così impensabile perfino nella normalità pre-terremoto. Ci domandiamo che genere di vita sociale sostengano questi signori, gli stessi che non fanno altro che proporre sgomberi, militarizzazione, politiche basate sul timore verso le diversità e sull'esclusione sociale. Lo diciamo chiaro, non ci faremo intimorire da questi sterili e risibili attacchi.

L'esperienza dell'Asilo occupato è appena iniziata e invitiamo i nostri concittadini a condividere il nostro prossimo progetto, quando a metà giugno venti giovani arriveranno da cinque paesi europei, in base ad un accordo con una associazione marchigiana, per restituire il parco dell'Asilo occupato alla città, creandovi un giardino attrezzato per i bambini, un campo di bocce e un'area concerti, tutte idee molto pericolose che, ne siamo certi, attireranno una nuova ondata di critiche".


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