L'Aquila: i Solisti Aquilani presentano "Passacaglia per archi" di Taralli alla Cartiera del Vetojo

08 Marzo 2012   12:56  

Concerto dei Solisti Aquilani diretti da Francesco di Mauro nella storica Cartiera del Vetojo a L’Aquila.

In programma, Passacaglia per archi di Marco Taralli, compositore aquilano che il prossimo 21 luglio consegnerà al pubblico del Festival della Valle D’Itria di Martina Franca, l’opera in atto, NUR, prima commissione assoluta nella storia del Festival, ambientata nella città de L’Aquila all’indomani del terremoto del 2009.

La prima esecuzione di Passacaglia risale al 22 gennaio 2006, su commissione dell’Orchestra dell’Università degli Studi di Milano, eseguito dalla stessa orchestra a Milano.

La Passacaglia è una forma molto congeniale a Marco Taralli che più volte l’ha utilizzata in contesti diversi, mantenendone l’aspetto formale: essa definisce tradizionalmente una forma musicale basata sulla variazione perpetua di un tema che si sviluppa su un basso ostinato con tempo ternario lento.

Su questa forma, tra l'altro, è basato il quarto dei cinque movimenti del Concertino per corde e crini (Ballata – Canzone – Minuetto – Passacaglia e Finale), composto in fasi alterne nell’arco di cinque anni, che riesce tuttavia a mantenere identità ed efficacia anche se eseguita come singola composizione avulsa dal suo contesto naturale.

Il primo tema di questa Passacaglia è una diretta derivazione del tema del secondo movimento dello stesso concertino (Canzone) dal carattere malinconico e ossessivo che sottolinea l’aspetto del perpetuo divenire. Un divenire che non muta, un tentativo di procedere con ostinazione verso qualcosa che non può cambiare. Nella prima parte in cui la forma liquida della scrittura crea un flusso continuo, quasi una marea che avanza e si ritira con movimento costante ed eterno, il tema, affidato alla voce più acuta degli archi, tenta ossessivamente di staccarsi dall’ostinato e di allontanarsi dal magma sonoro che lo imprigiona, ma il movimento melodico che procede per grado congiunto ascendente e discendente non ha la forza di trovare identità.

Nel cuore della Passacaglia il tema sembra acquistare vigore e forza, interrompe bruscamente l’andamento melodico per aprirsi ad un’idea di “sviluppo” di carattere improvvisativo rapsodico, il ritmo si fa spezzato, il metronomo originario passa da tre pulsazioni a quattro, la melodia si libera per poco del cromatismo asfittico e del grado congiunto per spingersi con slanci arditi verso la libertà; ma inesorabile, la ripresa della prima idea tematica, trattata in questa ultima parte specularmente rispetto alla prima esposizione, toglie ogni speranza ed il cerchio si chiude sull’idea di un sogno.

La Cartiera del Vetoio, risalente al 1400, si trova all'interno di un meraviglioso parco naturale, luogo incontaminato e magico nel cuore dell’Abruzzo. L’antico edificio ospita eventi di vario genere che vanno dal concerto al congresso al banchetto alla Fiera del libro, ultimo tra gli eventi ospitati ideata dalla Casa Editrice Arkhé dell’Aquila, è stato da poco ristrutturato con grande cura ed attenzione per mantenerne intatti quei delicati e semplici equilibri naturali, che caratterizzano l’ambiente rendendolo unico e particolare. Varcando la soglia oltre il grande portone di castagno inizia un viaggio indietro nel tempo per ritrovare citate nell’arredo e nell’attenta ristrutturazione, i sapori dell’edificio industriale quale era all’origine la vecchia cartiera.

 


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