L'Aquila, il centrodestra a lavoro per la sfiducia a Cialente

Pronti al defenestramento. Manca "solo" il sostituto

21 Dicembre 2010   08:24  

Una sorta di sfiducia costruttiva, osa definirla qualche consigliere. Termine che evoca quell'istituto che impedisce al Parlamento di votare la sfiducia al governo in carica se, contestualmente, non concede la fiducia ad un nuovo esecutivo. Anche se, nel nostro caso, di alternative non c'è traccia.
Nonostante questo, le opposizioni al Comune dell'Aquila preparano la mozione destinata a mandare a casa l'amministrazione Cialente. L'iniziativa, partita da Luigi D'Eramo della Destra, ha avuto subito il sostegno di Enrico Verini di Futuro e Libertà, e ora sta ottenendo il consenso anche di Forza Italia e An (non è un refuso, al Consiglio comunale del capoluogo ancora non si è costituito il gruppo unico del Pdl!), e, giurano i ben informati, alla sfiducia starebbero strizzando l'occhio anche singoli consiglieri di area centrosinistra.
Non ne fa mistero, in particolare, Enrico Perilli di Rifondazione, che tuttavia è da ormai un anno che si è collocato all'opposizione. Ma c'è chi come Verini, è pronto a giurare che anche esponenti organici alla maggioranza sarebbero disposti a firmare la sfiducia al sindaco. Si fanno, fra gli altri, i nomi di Vincenzo Rivera, Pierluigi Mancini e Gian Paolo De Rubeis.
Sfiducia "costruttiva" si diceva, perchè nel documento - ancora in fase di elaborazione da parte delle forze politiche - sarebbero contenuti dei punti, almeno una decina, dai quali gli oppositori vorrebbero si ripartisse per una migliore amministrazione; si va dai piani di ricostruzione alla riorganizzazione della macchina comunale. Mancano solo un paio di dettagli: la nuova coalizione di governo e il candidato alla sostituzione del defenestrato Cialente.


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