L'Aquila, il pasticciaccio del centro ricerche Eni

13 Ottobre 2010   13:41  

Che pasticciaccio la vicenda del centro di ricerche Eni. Un centro universitario all'avanguardia finanziato da un'importante azienda alla città terremotata, con tanto di preziosissimi alloggi per gli studenti.

La delibera che avrebbe però dovuto dare il via all'opera, con l' approvazione dell'accordo di programma si è a lungo incagliato in consiglio comunale, ed è stato approvato oltre il limite massimo. Durissima la condanna da parte del consigliere di opposizione Enrico Verini.

Ma è il motivo del ritardo a far riflettere, non solo le opposizioni: nella delibera sono stati infatti aggiunti, o meglio appiccicati, 18 ettari di terreno da trasformare da agricolo ad edificabile, che all'università e al centro di ricerche non servivano, ma che evidentemente servivano ad altri, e anche un impianto a biomasse. Da qui la bagarre e i ritardi.

CIALENTE: L'ATTO E' VALIDO

“Riteniamo che l’atto deliberativo con il quale il consiglio comunale, nella seduta di lunedì, ha approvato la variazione urbanistica che consentirà la realizzazione del centro ricerca donato dall’Eni all’ateneo aquilano sia valido e non capiamo, tra l’altro, chi mai avrebbe interesse ad impugnarlo”. Replica così il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente al consigliere comunale Enrico Verini, che aveva avanzato sospetti sulla legittimità della deliberazione.

“Rilevo con estremo rammarico e con profonda preoccupazione per le sorti della città – ha dichiarato il sindaco – il compiacimento del consigliere Verini nell’accarezzare la speranza che un atto così decisivo per il futuro della città possa incontrare dei problemi, continuando a condurre quella politica di “piccoli dispettucci” ai quali ormai purtroppo il consiglio comunale ci ha abituati. Voglio comunque ricordare a tuttui i cittadini che, come risulta dagli atti, è stato lo stesso Verini, insieme con i consiglieri D’Eramo, Imprudente, Cavaliere e Tiberi, a tentare di affossare la delibera nella seduta dello scorso 7 ottobre, quando abbandonarono l’aula al momento della votazione, ben sapendo che erano assenti alcuni esponenti della maggioranza a causa e di gravi e giustificati motivi personali che li trattenevano, in alcuni casi, fuori città. Un gesto che è palesemente contro la realizzazione del centro di ricerca e quindi contro l’università, accusata addirittura di voler fare una speculazione edilizia. In ogni modo – ha proseguito il sindaco – questa vicenda costituisce una pagina dolorosa nella storia del Comune dell’Aquila ed è tanto più drammatica in quanto si colloca nella terribile emergenza legata alla ricostruzione della città e del suo tessuto sociale ed economico.

In un momento così drammatico – ha concluso Cialente – mi appello ai cittadini aquilani affinché diventino protagonisti, e non semplici testimoni, rispetto al futuro della città”.


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